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Dune Parte Due: recensione, riferimenti, citazioni e spiegone definitivo del film capolavoro di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet

Analizziamo assieme quest'epico viaggio nella Saga di Dune



Il film, la parte 2 uscita in questi giorni al cinema, racconta la seconda parte del I libro 



Attenzione spoiler: se non hai ancora visto il film ti rimando alla recensione senza spoiler


Alla fine ce l'abbiamo fatta!! Dopo anni di attesa (e fanta-tentennamenti che non davano nemmeno per certa la produzione di questa seconda metà) Dune Parte Due è finalmente al cinema

Il film è un capolavoro sonoro e visivo che ci porta in un mondo lontano nello spazio e nel tempo e ci fa rimbalzare su questa vecchia Terra nei tempi contemporanei: la guerra, la distruzione, la religione malata di fondamentalismi, i personalismi e gli egoismi, la cupidigia di potere e denaro.. C'è tutto! 


Ma ci sono anche dei cambiamenti: Dune di Villeneuve non è il Dune di Frank Herbert (che è pur sempre uscito nel 1965 negli Stati Uniti, nel 1973 in edizione italiana della mitica Editrice Nord), come i progetti di Lynch del 1984 e di Jodorowsky (mai realizzato) sono altra cosa.. In questo lungo post provo a fare una riflessione su queste sfumature creative che nulla tolgono al racconto originale, semmai aggiungono l'impronta di chi ha provato a rendere visivamente una delle saghe più complesse della letteratura fantastica, se non della letteratura moderna tout court



CITAZIONI 


C'è molta fantascienza in questo film: ci sono molte citazioni e riferimenti agli altri Dune, da quello di Jodorowsy fino a quello di Lynch, ma anche Guerre Stellari (qui si parla, addirittura, di contro-citazione, non credete?), Flash Gordon, Blade Runner (chissò perché..), etc.. 

La control room Harkonnen: chi non ha pensato a Flash Gordon (Mike Hodges, 1980, il film preferito da Elisabetta II..) e alle guardie di Mariangela Melato-Kala?! 



Il deposito di spezia è il generatore degli scudi di Guerre Stellari su Hoth, daii..!! 


Le figure oniriche da Jodorowsy a Dalì (che avrebbe dovuto impersonare Shaddam IV Corrino nel Dune di Jodorowsky degli anni '70), passando per HR Giger (il genio che ha "creato" Alien, guarda caso, e che ha immaginato un palazzo del barone che lo impersonasse letteralmente..)


Il palazzo degli Harkonnen su
Giedi Primo secondo Giger


Gli Harkonnen, che impersonano il male, il lato oscuro dell'animo umano, sono rappresentati in nero: sono figure quasi oniriche, demoniache..

Alejandro Jodorowsky,
La montagna sacra, 1973








CAMBIAMENTI PRINCIPALI 


Il ruolo di Lady Fenring 



La Contessa Margot Fenring, moglie del braccio destro e amico fraterno dell'imperatore, ha un ruolo più esteso nel romanzo. Nel Dune di Villeneuve viene ridata importanza a questa figura importante della corte e della Sorellanza Bene Gesserit e assente nella trasposizione del 1984 di David Lynch. 



Un Feyd-Rautha "macho" 


Il na-barone Feyd-Rautha Harkonnen, secondogenito del fratello di Vladimir, Abulurd, è il nipote più giovane del barone, nonché secondo in linea di successione. Moebius l'aveva immaginato come un personaggio effemminato, quasi efebo, forse per essere più in sintonia coi gusti dello zio. Impersonato dal cantante Sting nel Dune del 1984, Villeneuve lo vuol far rappresentare da Austin Butler. 

In questo film, quindi, ha più affinità col romanzo, dove è descritto come perverso e macchinoso, sicuramente desideroso di prendere il posto dello zio Vladimir.


A kiss is not a kiss... 



Perverso, assassino, ambizioso, Feyd si concede, volontariamente o involontariamente, alle gioie della vita. Nel film di Villeneuve bacia persino lo zio, quasi a rappresentare l'omosessualità "dimenticata" del gigantesco nobile nella prima parte del film. Nel romanzo l'amore dello zio per il giovane e aitante nipote rimane più in un ambito platonico.


Quel Mentat scomparso.. (assieme ai grandi transatlantici della Gilda Spaziale).. 


un transatlantico della Gilda in orbita
attorno ad Arrakis


Grandi assenti i transatlantici della Gilda Spaziale in questa seconda parte: indispensabili per i viaggi tra i mondi e stupendamente presenti nella prima parte del 2021, non hanno meritato nemmeno una scena in questo nuovo film.. A dirla tutta, è proprio la Gilda nel suo insieme a non essere presente, invece sappiamo che proprio neutrale non è, soprattutto se le tocchi la spezia.. 

Tufir Hawat nel Dune di Lynch (destra)
e di Villeneuve


Anche i Mentat, i computer umani, non ci sono: Villeneuve ha dichiarato che ha preferito concentrarsi sulle Bene Gesserit, qualsiasi cosa voglia dire.. 

Nel romanzo Tufir Hawat, mentat di Casa Atreides, viene costretto dagli Harkonnen a sostituire il defunto Piter de Vries, morto durante il vile assalto visto nel primo film. 


Ma non era Chartag?!


La capitale degli Harkonnen su Arrakis è Chartag, che viene preferita alla vecchia Arrakeen, scelta dagli Atreides. In questa seconda parte vediamo, però, Glossu Rabban governare da una riconquistata Arrakeen. 


Casa Fenring 



Nel romanzo gli Atreides, al loro arrivo su Arrakis, prendono possesso del vecchio palazzo del governo di Arrakeen, scegliendo la vecchia capitale anziché la città commerciale di Chartag, dove si erano insediati gli Harkonnen. Prima di loro, in questo palazzo vivevano i conti Fenring e, infatti, è proprio Lady Margot a fare gli onori di casa alla "collega" Bene Gesserit Lady Jessica (evocativa la scena della serra). 


Un vecchio imperatore



Nel romanzo la figlia di Shaddam IV, la principessa Irulan, dichiara che suo padre, ultrasettantenne, non dimostrasse che trent'anni durante le vicende di cui ci occupiamo. In questo, le due trasposizioni cinematografiche hanno optato per rappresentate il despota con un aspetto decisamente più anziano. 


Gurney il contrabbandiere 



Decisamente più fedele al romanzo, il Gurney di Villeneuve si da al contrabbando una volta scampato all'attacco degli Harkonnen. In questa seconda parte suona anche il suo celebre strumento, il baliset


L'arma invisibile degli Atreides 

Uno dei motivi delle "attenzioni" imperiali verso il duca Atreides è lo sviluppo di una segretissima arma "sonora", il modulo estraniante. Concetto introdotto da Lynch, nella trasposizione di Villeneuve questo tema non viene sviluppato. 


Piove su Dune e altri disastri.. 


L'onnipotente Paul del finale di David Lynch usa l'arma sonora degli Atreides (il modulo estraniante) col semplice suono della voce, unendola alle doti Bene Gesserit, per dilaniare il corpo del povero Feyd. Dopo la vittoria nello scontro su Dune cade una pioggia miracolosa, anticipatrice del destino futuro dell'arido pianeta. 

Denis Villeneuve decide, invece, di concedere la scena finale a una Chani furente di gelosia che se ne va da luogo della resa dei Corrino cavalcando un verme della sabbia.


CONCLUSIONI 

Viene esasperata, a mio avviso, la consapevolezza tra i personaggi del ruolo avuto dalle madri Bene Gesserit nell'infondere i miti su Arrakis a scapito della superstizione e del mito: questo, a mio parere, da un tocco eccessivamente razionale alla trama.


Le Bene Gesserit sempre più "velate"


La rev. madre Gaius Helen Mohiam: nel film di Villeneuve è interpretata da Charlotte Rampling, mentre nel Dune di Lynch (1984) da Siân Phillips. Nelle immagini è possibile intravvedere la sottile citazione dell'abito della seconda (sotto) nel velo sul volto della prima (sopra)  


Grandi protagoniste del film di Villeneuve, le manipolatrici Bene Gesserit diventano ancora più preponderanti nelle trama di Villeneuve.. Nel secondo film (seconda parte del I libro, lo ricordo) fanno anche uno scatto visivo: diventano sempre più sfuggenti, il viso sempre più nascosto.. Addirittura diventano delle "ombre", delle figure nere incappucciate, in certi momenti.. 


Paul il mostro: verso il Messia? 



Il rifiuto di Paul al suo ruolo futuro di Messia è molto rispondente al romanzo. Sarà infatti la sorella Alia (che nasce già nel I libro, in questo aspetto il film di Villeneuve è diverso) a "gestire" il culto di Muad'Dib e, più in generale, la guerra santa nell'Imperium (sappiamo anche con quanta spietatezza..) quando Paul sceglierà di "perdersi" nel deserto in un immediato rimando biblico e, appunto, messianico..

Alia nelle mani di Paul nel finale del Dune di Lynch


Il ruolo (futuro) di Alia: un antipasto di Dune: Messiah?! 



La presenza di Ana Taylor-Joy è stata tenuta sapientemente segreta fino alla prima di Londra: questa cosa ha stupito tutti, in primi perché non è facile tenere i segreti al giorno d'oggi, soprattutto nel mondo del cinema.. Ma, in secondo luogo, perché potrebbe essere l'antipasto per la trasposizione del II libro, Messia di Dune!  



L'architettura di Dune 



Persino la bibbia dell'architettura italiana, Domus, si occupa di Dune: in un recente articolo si parla proprio di come il design di città e ambientazioni più in generale abbia ridefinito un po' la visione degli edifici nei film di fantascienza.







A proposito delle location, va menzionata la Tomba Brion, bene FAI in provincia di Treviso del maestro Carlo Scarpa





Voto: 10- 

Se avete letto la recensione senza spoiler avrete già visto il voto: ora vi spiego il "meno": per un film capolavoro da consegnare alla storia del cinema ci sono due/tre pecche che non fanno prendere la lode a queste sei ore di trasposizione del romanzo di Hebert

1) troppi cambiamenti 

2) troppo poco pathos e troppa razionalità in alcuni momenti 

3) un finale frettoloso?


Leggi anche: 


Dune parte 1: RECENSIONE 

Dune parte 2: RECENSIONE senza SPOILER! 



A proposito della saga:



Il primo romanzo della serie creata da Frank Herbert (formato cartaceo, ebook kindle, audiolibro)

La Trilogia Prequel (libro, ebook) e la Trilogia Legends (libro, ebook

I film: la versione di Lynch (1984), di Villeneuve (2021) e di Jodorowsky 


Articoli di Pippo Big

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