Successo inaspettato nei cinema per quello che doveva essere il testamento del maestro dell'animazione giapponese!
Il film è sì un testamento, ma soprattutto un film che va capito..
Recensione:
Ogni vita è un mondo, un universo! E quando muori tutto ciò si perde..
E di perdite il maestro Miyazaki se ne intende..
Molto semplice come struttura narrativa, quasi basico, rispetto a opere precedenti recenti, da molti è stato giudicato ostico..
PERCHE'?
Molti non hanno (o hanno fatto finta di non averlo) capito. Alcuni probabilmente pensavano di vedere un Ponyo o un Totoro, che pur hanno momenti "adulti", qualcuno avrà anche pensato, lecitamente, di portare i bimbi.
Ma Il ragazzo e l'airone è un film da e per adulti.
E' un film maturo, concepito da un uomo visionario (ormai maturo) per essere il suo testamento artistico, se non fosse che il maestro è già al lavoro per un'altra opera!
Non è un film per bambini, è un film sull'elaborazione del lutto, come molti altri di Hayao Miyazaki.
La cosa che amo del regista (una lezione che, secondo me, dovrebbe essere percepita di più da chi ha deciso di raccontare storie proprie o di altri) è che, appunto, una sua storia sulla perdita può anche non concentrarsi sul lutto, ma sugli effetti che ha!
E gli effetti sono tanti, sia su noi stessi che sulla società/realtà che ci circonda.
Questa volta, però, Miyazaki ha scelto di mostrarci questi effetti con la psicanalisi, con la metafisica e l'arte, più che con la mistica e la magia.
E l'arte c'è. Ce n'è anche tanta: c'è De Chirico, c'è Magritte, c'è l'isola degli incubi di Arnold Böcklin, che ispira la locandina del film. E l'inizio sfocato? Chi non ha pensato all'impressionismo?!
L'isola dei morti, A. Böcklin |
la locandina italiana del film |
- CONAN, IL RAGAZZO DEL FUTURO (1978) e la barca volante
- HOWL (2004) e i visi sfocati..
- MAGRITTE e la pietra volante