Nella presentazione della Saga dello Spazio Conosciuto lo storico curatore della Editrice Nord riassume la trama di tutti i racconti e romanzi del ciclo
Parlando della saga, che a breve sarà una serie Amazon Prime Video, Pergameno ci regala un elenco delle opere in ordine cronologico di lettura
Ogni romanzo, ora interamente ripubblicato e tradotto da Fanucci, racconta la storia delle razze bizzarre e dei pianeti ancor più assurdi creati dall'autore, habitat non del tutto humanity-friendly che oggi potremmo quasi insinuare essere ironiche caricature...
Con Ringworld (1970), pubblicato per la prima volta in italiano da Dall'Oglio nel 1972 (oggi Corbaccio, gruppo Gems), Larry Niven ha vinto l'Hugo e il Nebula, gli oscar della fantascienza, come miglior romanzo.
PRESENTAZIONE
L’UNIVERSO DELLO “SPAZIO CONOSCIUTO”
Molti dei «grandi» della fantascienza hanno tentato nelle loro storie di dipingere un completo e dettagliato affresco dell’avvenire dell’uomo nello spazio, a partire dall’ormai classico ciclo della Fondazione di Asimov, o dalla amplissima Future History di Heinlein, per arrivare alle più recenti serie di racconti dell’«Universo della Strumentalità» del compianto Cordwainer Smith o allo splendido studio sul nostro lontano avvenire di Ursula K. LeGuin o al recente e bizzarro ciclo dei “nove pianeti” di John Varley. Alcuni di questi cicli narrativi hanno una unità ben definita, con pianeti, ambienti, personaggi ricorrenti nei diversi romanzi e racconti: è il caso, ad esempio, dei due cicli di Anderson (quello di Dominic Flandry, agente dell’Impero Terrestre, e quello di Nick Van Rijn e David Falkayn, cioè dei «Mercanti dello Spazio»); altri invece, come la Future History di Heinlein e la serie di Cordwainer Smith, pur riprendendo a volte personaggi già apparsi in altri racconti della stessa serie, si snodano nel tempo lungo l’arco di secoli e millenni, con discontinuità a volte notevoli tra un’opera e l’altra.
L’universo dello «Spazio Conosciuto» (Known Space) di Larry Niven appartiene di diritto alla prima categoria; le storie scritte da quest’autore fin dall’inizio della sua carriera (e pubblicate soprattutto nel 1966-68) rientrano in uno schema particolareggiato e rigoroso, e seguono un filo logico estremamente forte e saldo. Niven è infatti uno scrittore abbastanza coscienzioso e razionale, e in un primo momento verrebbe voglia, lanciando solo un’occhiata superficiale allo stile delle sue opere, di inquadrarlo nella corrente della fantascienza tecnologica alla Asimov o alla Clarke.
In realtà la preparazione scientifica di Niven è soprattutto quella di un autodidatta. Infatti, stando alle sue affermazioni in un’intervista di qualche tempo fa, i suoi studi scientifici alle scuole non sono mai andati molto avanti, anche se qualche volta gli era balzata per la mente l’idea di diventare un fisico nucleare. «Non credo che sarebbe stata una buona scelta», spiega lo stesso Niven in questa intervista. «Dopo aver seguito un corso di fisica generale, divenne ovvio che non sarei mai stato in grado di comprendere a fondo quel soggetto, o almeno tanto a fondo da farne la mia carriera principale.»
Ciò nonostante Niven si è sempre tenuto aggiornato sugli argomenti scientifici e questo balza subito all’occhio da un esame dei suoi libri. In realtà si potrebbe affermare che Niven rielabora tutte le novità della scienza e della tecnologia attraverso un’ottica tutta sua particolare, facendole fuoriuscire con una originalissima patina di bizzarria e colore che ricorda forse, in un certo qual modo, la fantascienza degli anni Trenta, con le sue meraviglie tecnologiche e il suo grandioso «sense of wonder».
Le doti migliori di Niven come scrittore sono appunto questa sua capacità di evocare e di comunicare un’impressionante ampiezza di visione cosmica, e di rendere le sue storie vive e colorite attraverso un’indubbia verve e vivacità d’espressione. Se vogliamo comunque dargli un’etichetta a tutti i costi, potremmo dire che Niven rimane pur sempre un grosso esponente della fantascienza «hard» moderna, uno scrittore che segue con occhio attento l’espandersi della conoscenza moderna in sempre nuove direzioni. Basti ricordare Neutron Star, racconto con cui vinse il premio Hugo nel 1967, in cui descrive ed amplia con grande ingegno e fantasia l’idea della stella nera, o The Hole Man, anche questo premio Hugo (nel 1975), che tratta delle «onde gravitazionali» e delle stelle di volume nullo e massa infinita (i cosiddetti «buchi neri»), un concetto che la scienza sta esplorando in questi tempi.
Non tutte le storie scritte da Niven però s’inquadrano in questa strutturazione formale: è il caso di Incostant Moon (altro Premio Hugo, questa volta del 1972) che rimane forse la cosa migliore scritta dall’autore nel campo del racconto lungo, una drammatica vicenda ambientata sulla Terra. Un’improvvisa variazione delle onde solari è testimonianza che il nostro Sole sta diventando una nova per un breve periodo (una notte), con conseguenze ed effetti devastanti per quelle parti del globo terrestre che sono sottoposte alla sua influenza in tale momento. La storia è molto bella e l’autore dimostra una notevole abilità nel rendere interessante e viva per il lettore una vicenda non certo nuova nel campo della fantascienza (la catastrofe è una dei temi più ricorrenti nei racconti degli anni Cinquanta).
Questa ecletticità raggiunta recentemente da Niven, risulta evidente anche dalle sue poche opere di heroic fantasy, genere per antonomasia opposto alla hard science fiction. Ben diverso è infatti lo stile sia di Not Long Before the End sia di What Good is a Glass Dagger: uno stile magico, evocativo, poetico, tutto teso a creare l’atmosfera fantastica di una Terra lontanissima nel passato (un passato popolato di maghi e guerrieri, di draghi e principesse) che differisce profondamente dalle storie tecnologiche del futuro niveniano.
Tuttavia anche molte vicende avventuristiche della serie dello Known Space mostrano una originalità stilistica che le rende autonome dal modello rappresentato da Asimov e da Clarke, cui il Niven alle prime armi si è chiaramente ispirato. Mentre i primi racconti di quest’autore, come Becalmed in Hell o Bordered in Black, sono scritti in linguaggio sobrio e austero che risente appunto dell’influenza di Clarke, poco per volta (in pratica parallelamente alla graduale costruzione dell’universo futuro dello Known Space), si è andata evidenziando una certa originalità, una certa qual vena bizzarra, venuta alla luce nella descrizione di personaggi e ambienti alieni (vedi i Burattinai, gli Estranei, i Pak) che s’impongono per il loro aspetto e comportamento grottesco e strano. Gli stessi personaggi umani del resto, come per esempio la Teela Brown di Ringworld, sono sempre per così dire degli «svitati» dagli atteggiamenti e dalle reazioni imprevedibili.
Ma, per meglio chiarire quanto è stato finora detto su quest’autore di indubbio talento, e per poter inquadrare esattamente Ringworld al suo posto all’interno del lungo ciclo, ecco una dettagliata descrizione delle varie storie dello «Spazio Conosciuto» (esposte secondo la cronologia stabilita dallo stesso Niven) e dei personaggi ed ambienti che sono andati ad arricchire poco per volta il suo universo. È da rammentare, infine, che la serie è, almeno per il momento, completa, dato che lo stesso autore ha annunciato di non voler più scrivere altre storie del ciclo: il motivo è forse da ricercarsi nel ricco background dell’universo futuro di Niven basato su una crescente serie di «assunzioni», punti di riferimento obbligati e inamovibili che a un certo momento sono diventati evidentemente troppo restrittivi per lo scrittore e per il libero svolgersi della sua fantasia.
1) Not Long Before the End (11.000 a.C.)
In realtà si tratta di una storia di heroic fantasy che Niven fa rientrare nella serie dello «Spazio Conosciuto» con un artificio: egli immagina infatti che nel lontanissimo passato la Terra sia stata impregnata di forza magica e che, a poco a poco, questa forza sia andata scomparendo, sia stata cioè tutta «usata», consumata finché non ne è rimasto più nulla e tutto sia diventato come è oggi, sottoposto allo schema rigido e inflessibile delle leggi fisiche. È così che i draghi e gli dèi, il cui metabolismo era basato su tale forza magica, si sono andati estinguendo.
2) The Deadlier Weapon (1970 d.C.)
3) The Coldest Place (1978)
Questo racconto, in pratica, era già superato quando venne pubblicato, in quanto tratta l’esplorazione di Mercurio, o meglio del lato freddo del pianeta, e si basa sul presupposto che Mercurio non abbia atmosfera e non possieda una rotazione nel suo asse, mentre è stato scoperto dai russi (praticamente nello stesso periodo della pubblicazione del racconto) che il pianeta ruota e possiede una sottile atmosfera d’idrogeno dovuta al vento solare.
In The Coldest Place compaiono Eric e Howie, che sono i protagonisti anche di Becalmed in Hell. Già qui Niven abbozza il discorso sul trapianto degli organi, tema alla base di Organlegger (o Death by Ecstasy) infatti Eric non è un normale essere umano: il suo cervello (che è poi tutto ciò che resta di lui) è collegato agli strumenti dell’astronave e li comanda tramite estensioni nervose e sensorie.
4) Becalmed in Hell (1982)
Eric e Howie compiono l’esplorazione del più caldo pianeta del sistema solare, Venere.
5) Eye of an Octopus (1984)
6) Wait it Out (1989)
La prima spedizione verso Plutone.
7) How the Heroes Die (1999)
Il racconto è ambientato su Marte, agli inizi della colonizzazione di questo pianeta da parte dei terrestri. Gli uomini vivono dentro bolle di materia plastica trasparente e si muovono sulle sabbie del pianeta in Marsbuggies, veicolo monoposto a tre ruote dotati anche di jet ad aria compressa per saltare gli ostacoli normalmente insuperabili.
7) ½ A Cloak of Anarchy (2020)
8) World of Ptavvs (1,5 X IO9 a.C. - 2016 d.C.)
Praticamente solo in questo romanzo Niven comincia a delineare le componenti base del suo ciclo. L’umanità inizia ad espandersi tra le stelle ed a colonizzare nuovi mondi. L’esplorazione del cosmo è affidata alle navi-sonda automatiche (Ramscoop Robots) che viaggiano a velocità assai vicine a quella della luce, ma non possono trasportare passeggeri, in quanto si basano su potentissimi campi magnetici conici, ed utilizzano come combustibile l’idrogeno presente tra le stelle, ma uccidono ogni essere vivente nel raggio di cinquecento chilometri.
Le prime robosonde hanno la particolarità di non essere troppo pignole; è così che i coloni che seguono queste robosonde su navi traghetto più lente (Slowboats) perché devono portarsi appresso tutto il combustibile, si trovano a dover giocoforza colonizzare pianeti come Malocchio (Jinx), luna di Binary, terzo pianeta di Sirio, dalla forma ovoidale e dotato soltanto di due bande di terra abitabile ma con troppa pressione atmosferica, mentre alle estremità del pianeta (le Ends) non c’è praticamente aria. È per questo motivo che gli abitanti di Malocchio sono i più grossi e potenti fisicamente tra gli esponenti della razza umana ma vivono poco perché soffrono di cuore. Altro pianeta scelto per sbaglio dalle robosonde è il pianeta di Monte Guardatelo (Mount Lookitthat), che orbita intorno a Tau Ceti, e su cui è ambientato un altro romanzo della serie, A Gift from Earth. L’unico punto abitabile del pianeta è il Pianoro, un monte dalla cima piatta larga quando la California, l’unico posto dove l’aria è respirabile. Il resto del pianeta è immerso in una nebbia nera e bruciante. Il terzo pianeta importante colonizzato per una imprecisione delle robosonde è Ce-l’abbiamo-fatta (We Made It), sulla cui superficie soffiano venti dalla potenza e velocità terrificanti in estate e in inverno, mentre in primavera ed autunno è possibile viverci. Naturalmente le robosonde arrivarono in primavera e la prima nave colonica che scese sul pianeta scampò per miracolo alla distruzione. Da qui il nome di We Made It al pianeta e di Crashlanders ai suoi abitanti. Oltre ai vari pianeti importanti del suo ciclo, in World of Ptavvs Niven comincia a delineare anche una storia a linee generali delle varie razze intelligenti dello «Spazio Conosciuto».
Molti milioni di anni fa, dice Niven, la galassia era dominata dalla razza degli Schiavisti (Slavers), esseri dotati del potere di controllare le menti, e quindi in grado di schiavizzare tutte le altre specie intelligenti allora esistenti, compresa quella dei Tnuctip, razza di ingegneri biologici in grado di creare e far sviluppare nuove specie animali e vegetali per il piacere e l’utilità degli Schiavisti. Tuttavia, dopo molti secoli di dominio totale da parte di quest’ultimi, un gruppo di Tnuctip riuscì ad organizzare una rivolta su molti dei mondi dell’Impero Schiavista, rivolta che sfociò in una terribile guerra in cui gli Schiavisti e i loro nemici si distrussero totalmente a vicenda, lasciando sparse per la galassia molte reliquie, come armi e invenzioni strane, o bizzarre razze animali, quali ad esempio quella dei Ghermitori (Bandersnatch) di Malocchio, specie di enormi brontosauri marini dallo scheletro senza articolazioni e dotati di ciuffi dipeli come organi sensoriali. Questi esseri sono provvisti d’intelligenza, ma non possedendo braccia né gambe non hanno avuto modo di svilupparsi tecnologicamente. Inoltre, data la loro enorme struttura cromosomica, non sono mutati affatto dal giorno della loro creazione da parte dei Tnuctip; altre razze artificiali, invece, sono diventate irriconoscibili a causa delle radiazioni. Anche la vita sulla Terra, a quel che sembra, è iniziata perché gli Schiavisti posero semi vivi negli oceani; tuttavia l’umanità proviene dallo stadio di crescita dei Pak, come Niven spiegherà in seguito in The Protector. Un’altra reliquia importante dell’Impero Schiavista, e che è alla base di World of Ptavvs, è il campo di «stasi», una regione chiusa, circondata da una superficie conduttiva, in cui il tempo scorre molto lentamente o affatto. Le cassette-stasi, che contengono i campi di «stasi», sono però estremamente rare e pericolose, perché spesso contengono armi strane e terribili, come la «spada variabile» che aveva riportato
in vigore il costume del duello su molti mondi, umani e non umani.
9) At the Bottom of a Hole (2112)
Si svolge sugli asteroidi.
10) Death by Ecstasy (o Organlegger) (2120)
Questo romanzo breve tratta di due problemi che affliggeranno i terrestri nel futuro: il trapianto degli organi (con il mercato nero di quest’ultimi) e la droga elettrica. Il problema degli organi sorge poiché, con il perfezionarsi della tecnica del trapianto, l’uomo potrà vivere fino a duecento anni, e di conseguenza ci sarà sempre più la necessità di approvvigionamento di organi. Si arriverà all’assurdo di usare la pena di morte anche per i reati più comuni, come l’evasione fiscale. L’altro grave problema trattato è quello della droga, un nuovo tipo di droga, e cioè la corrente elettrica, che può essere fatta circolare nel cervello in piccole quantità al fine di stimolare i centri del piacere: ciò porterà ad una forma di assuefazione assai pericolosa. Nel 2340, gran parte dei Terrestri (Flatlanders) avrà imparato ad approfittare senza pericoli della stimolazione cerebrale, ma la tecnica avrà raggiunto la cintura degli asteroidi, e saranno i minatori, gli Abitanti della Cintura (Belters) che la abitano, ad aver ereditato il problema. Infine, nel 3000 (come si vedrà in Ringworld), l’umanità potrà far uso dei tasp, apparati che permettono la stimolazione a distanza, senza pericoli di assuefazione. Anche il problema del trapianto degli organi verrà poi risolto tramite l’alloplastica, nuova materia con cui costruire gli organi da sostituire; ma finché non si giunse a questa scoperta, la pena di morte rimase sempre il mezzo più efficace per ottenere organi di ricambio. Sulle colonie però i criminali hanno di solito immensi territori inesplorati in cui rifugiarsi; soltanto su Monte Guardatelo l’applicazione della pena di morte facilita la sopravvivenza di una classe dominante creando quindi un problema sociale,
anche per le difficili condizioni ambientali.
11) The Protector (2121 e oltre)
Qui viene spiegata estesamente l’origine dell’umanità sulla Terra. La specie umana altro non è che lo stadio riproduttivo (Breeder) dei Pak, una razza originaria di un pianeta lontanissimo dalla Terra. I Pak nel loro sviluppo hanno tre stadi di crescita: lo stadio infantile (Childhood), lo stadio dei Riproduttori (Breeder), e infine lo stadio di Difensore (Protector), in cui divengono praticamente immortali e indistruttibili e si dedicano alla difesa dei Riproduttori. Tuttavia per poter compiere l’ultimo passaggio di stadio, che avviene verso i quarantacinque anni, devono mangiare le radici dell’Albero della Vita (Tree of Life). Nello stadio di Difensori, i Pak hanno l’unico obiettivo di proteggere la loro razza, o più precisamente il loro gruppo famigliare e, data la loro intelligenza superlativa e la loro potenza fisica, sono dei formidabili combattenti. Tuttavia, presi dalle loro lotte interne, i Pak non si sono mai avventurati nella galassia per colonizzare altri pianeti. Soltanto dopo una guerra particolarmente cruenta alcuni gruppi di Riproduttori partirono alla volta delle stelle. L’umanità fa parte della progenie di uno di questi gruppi di coloni pak che però, non avendo a disposizione le magiche radici dell’Albero della Vita, non sono mai passati allo stadio di Difensori. E così uno degli ultimi Difensori rimasti sul pianeta dei Pak, Phssthpok, dopo aver scoperto in una Biblioteca la storia di questi gruppi di Riproduttori, parte con una astronave personale alla ricerca dei suoi confratelli «indifesi» per poter offrire loro la sua protezione.
Il romanzo narra appunto come Phssthpok, dopo un viaggio di 32.000 anni, raggiunga infine il nostro Sistema Solare e qui si lasci poi morire, dopo aver però trasferito il suo compito su Brennan, un abitante cioè della cintura degli asteroidi (Belter), che è stato catturato dal Pak ed ha poi mangiato (per sbaglio) le radici dell’Albero della Vita, diventando suo malgrado così un «Difensore» anch’egli. Tuttavia, l’umanità non desidera affatto la specie di immortalità offerta da tale mutazione, in cui l’indistruttibilità è compensata dalla perdita di ogni stimolo sensoriale (quindi anche sessuale); perciò Brennan, che ben comprende tutto ciò essendo stato «uomo», si nasconde su Roboldo,
un satellite artificiale da lui creato e che è situato oltre Plutone. Infine, nella seconda parte del romanzo, dopo aver distrutto una flotta di Pak (con relativi Difensori) che si stava avvicinando alla colonia umana di Casa (Home), si lascia uccidere
dal terrestre Roy Truesdale.
Questa fine è necessaria, spiega Niven in un articolo in cui descrive i problemi derivanti dalle varie affermazioni da lui fatte nei racconti del ciclo, perché, data la successione cronologica delle opere, la presenza di Brennan il Difensore nella sfera d’influenza umana nel periodo dopo il 2440 (incontro con gli Kzinti) avrebbe creato numerose incongruenze: infatti, nel racconto The Warriors, in cui Niven descrive la prima invasione degli Kzinti, Brennan non compare affatto (il racconto è stato scritto prima del romanzo Protector^ mentre, data la natura di Brennan, egli non avrebbe mai abbandonato lo spazio umano senza lasciare un altro «Difensore» come protezione per i Terrestri.
12) Intent to Deceive (2122)
13) The Warriors (2440)
La storia narra il primo contatto fra i Terrestri e i feroci Kzinti che, appena giunti nel Sistema Solare, attaccano un'astronave terrestre ma ne vengono distrutti. Gli Kzinti sono una razza di guerrieri, simili a grossi gatti dalla pelliccia arancione, alti circa due metri e mezzo ed eretti sulle corte gambe posteriori, con una coda rosa da serpente e una testa triangolare. Nonostante la loro aggressività naturale, nei periodi di pace con gli umani verranno anche impiegati come tecnici spaziali sulle astronavi (v. Ringworld).
14) A Gift from Earth (2450)
È il secondo romanzo scritto da Niven (il primo è World of Ptavvs) ed è ambientato sul pianeta di Monte Guardatelo (detto così per l’esclamazione del comandante della prima astronave di coloni nel vederlo). In questa storia non compaiono altre razze aliene, ma solo esseri umani: l’arrivo di una nave robot con alcuni «doni» (nuove scoperte scientifiche) dalla Terra provoca lo scatenarsi della ribellione del popolo contro la classe dominante (quella dei discendenti dell’Equipaggio della prima astronave) che per mantenere il proprio potere si basava su una efficientissima Polizia Demografica e sull’uso della pena di morte per tutti i reati (utile per procurarsi gli organi per il trapianto).
15) The Ethic of Madness (2543)
Scoperta della prima nave interstellare (Ramscoop) sicura per gli esseri viventi, essendo dotata di uno schermo per le radiazioni elettromagnetiche; più precisamente l’astronave si trova in una bolla riparata all’interno del campo elettromagnetico conico. È evidente che da questo momento in poi l’umanità potrà viaggiare a suo piacimento nello Spazio Conosciuto, senza più bisogno alcuno delle robosonde.
16) Neutron Star (2603)
Compare per la prima volta Beowulf Shaeffer, protagonista anche di altre storie del ciclo, alto e magro albino proveniente da Ce-l’abbiamo-fatta (tutti gli abitanti di questa colonia durante l’inverno e l’estate vivono in città sottoterra per ripararsi dai fortissimi venti, e quindi sono di carnagione chiara e di una certa altezza, data la bassa gravità del pianeta). In questo racconto Niven introduce anche i Burattinai (Puppeteers), la razza aliena più strana di tutta la galassia conosciuta, e non solo fisicamente. I Burattinai sono delle specie di centauri con tre gambe, senza testa e con due braccia su cui si ergono due «burattini» (uno dei motivi del loro nome), solo che quelle che sembrano braccia sono in realtà dei colli e i «burattini» sono delle teste. Il cervello è posto alla base dei colli (o braccia): poi c’è la criniera, che si estende dal cervello per tutta la spina dorsale e che dal modo in cui è portata, indica lo stato sociale dell’individuo. Psichicamente i Burattinai sono dei paranoici, strambi e paurosi fino alla monomania: le coordinate del loro sistema solare sono sconosciute a tutte le altre razze ed essi preferiscono suicidarsi piuttosto che rivelarle.
Inoltre, spesso preferiscono pagare altre razze per eseguire dei compiti particolarmente pericolosi, agendo quindi per interposta persona e dietro le quinte (altro motivo del loro nome). Nonostante ciò la razza dei Burattinai è estremamente sviluppata tecnologicamente, come è dimostrato dagli scafi indistruttibili della General Products, una compagnia da loro controllata. Questi scafi sono usati in tutta la galassia, però soltanto i Burattinai conoscono la natura del metallo di cui sono fatti, o meglio soltanto loro conoscono il segreto della loro totale invulnerabilità. In Neutron Star appunto, Beowulf Shaeffer viene assunto dai Burattinai per esplorare da vicino con una speciale astronave della General Products, la prima stella di neutroni mai scoperta.
17) A Relic of Empire (2603)
In questo racconto Niven riprende il mistero dell’Impero degli Schiavisti, che hanno lasciato sparsi per la galassia molti segni del loro passaggio: è il caso degli alberi stadio (stage trees), piantati e usati dagli Schiavisti per sollevare da terra le loro astronavi (all’interno della corteccia vi è una specie di razzo a combustibile solido); quando sono maturi essi si sollevano dal suolo e si dirigono verso lo spazio alla ricerca di pianeti su cui distribuire i loro semi.
18) At the Core (2605)
Beowulf Shaeffer e i Burattinai ancora di scena. Shaeffer deve raggiungere, con una nuova astronave della General Products che viaggia a velocità pazzesca, il centro della galassia, nascosto da cortine di gas tenue e nuvole di polvere cosmica. Qui egli dovrà fotografare l’esplosione del Centro, esplosione che sta avvenendo in una sorta di reazione a catena di supernovae da diecimila anni, ma che raggiungerà lo «Spazio Conosciuto» solo tra altri ventimila, troppo lontano nel futuro perché l’uomo possa cominciare a preoccuparsene adesso. Non così i Burattinai, i quali, nella loro parossistica paura, dopo tale scoperta decidono di iniziare i preparativi per emigrare tutti verso un'altra galassia e sottrarsi così all’annientamento (v. Ringworld).
19) The Soft Weapon (2607)
È la storia della scoperta di un campo di stasi schiavista contenente una nuova arma da parte d’una astronave degli Kzinti, la razza irrazionale e bellicosa che ogni tanto attacca gli umani, anche se sempre con risultati disastrosi (per loro) in quanto mancante di tempismo. Gli Kzinti non sono, dunque, un pericolo reale e, nei periodi di tregua, vengono impiegati in lavori teorici sulle astronavi umane. Infatti, essi non sopportano il lavoro manuale: per sviluppare la loro tecnologia hanno bisogno di schiavi, altrimenti scorrazzano per le foreste alla ricerca di preda (sono carnivori). In questo racconto compare Nessus, il Burattinaio coraggioso (e quindi folle, atipico per la sua razza) che sarà uno dei protagonisti di Ringworld.
20) Flatlander (2608)
Beowulf Shaeffer, dopo la missione al centro della galassia, incontra su un'astronave di linea (qui Niven descrive il sistema di viaggi in iperspazio che permette il commercio e la comunicazione tra i pianeti) il terrestre Elephant, e con lui parte alla ricerca del pianeta più originale che esista. Le coordinate di questo pianeta verranno loro fornite dagli Estranei (Outsiders), una razza di mercanti interstellari che vendono informazioni alle altre razze e sono responsabili quindi della diffusione di scoperte e invenzioni nello «Spazio Conosciuto». Gli Estranei, esseri simili a «gatti a nove code» con un grosso manico (dove è localizzato il cervello), vivono su mondi freddi senz’aria e viaggiano su navi senza hyperdrive alla ricerca dei semi stellari (Star-seed); il motivo di questa ricerca è sconosciuto a tutti, anche perché chiederlo agli Estranei costerebbe una cifra pazzesca. In questo racconto Niven descrive anche la Terra del futuro, un pianeta sovrappopolato, con ottanta miliardi di persone, dove è possibile spostarsi da un posto all’altro per mezzo di transfer, cabine di trasferimento di materia.
21) The Handicapped (26111)
Si svolge sul pianeta (Down), dove vivono i Grog, razza di coni pelosi simili a cactus, che sono intelligenti ma mancano di arti mobili e sono piantati nel terreno. Questi esseri si nutrono di animali che essi controllano tramite un potere mentale simile a quello che avevano gli Schiavisti. I Grog, come i Ghermitori di Malocchio (Jinx), sono esseri handicappati appunto perché non hanno braccia e il loro sviluppo tecnologico è limitato, anzi reso nullo, da questo fattore negativo. Il problema degli handicappati verrà poi risolto tramite l’ausilio di «braccia» metalliche controllate mentalmente da questi esseri, come è già stato fatto sulla Terra con i delfini (sistema che sarà poi adottato anche per i Ghermitori).
22) Grendel (2612)
Beowulf Shaeffer salva da un rapimento uno scultore kdatlyno, essere con delle corna sulle braccia e sulle ginocchia, con mani ad otto artigli retrattili e viso senz’occhi e senza naso, ma dotato di potenti sensori uditivi. Interessante è la descrizione di un seme stellare (visto dall’oblò di un'astronave) dalla forma ovoidale, che, dopo aver lasciato le sue uova fertilizzate ai margini della galassia, ritorna al centro e, per virare, apre una specie di enorme vela sottilissima di tessuti muscolari che viene spinta dai raggi solari, mentre poi continua il suo viaggio sul «momento», sull’inerzia impressa da tale spinta.
23) There Is a Tide (2789)
Compare Louis Wu, protagonista di Ringworld, già vecchio di centottanta anni, ma dall’aspetto di un giovincello per merito della droga della longevità (boosterspice). In questo racconto Louis Wu è alle prese con una nuova razza aliena, i Trinoc, esseri dalla bocca triangolare e dalla visione tripla.
24) Ringworld (2809)
Questo romanzo vincitore dei Premi Hugo e Nebula nel 1971, è il penultimo «capitolo» della serie e in esso Niven porta alla logica conclusione le premesse costruite in precedenza e scioglie alcuni misteri. È la storia di un viaggio esplorativo organizzato dalla razza dei Burattinai verso il Mondo ad Anello (Ringworld), un gigantesco anello che orbita attorno a una stella lontana. Niven spiega il concetto dicendo che i suoi costruttori (una razza di Ingegneri umani, la cui civiltà poi decadde) lo hanno ideato così perché il mondo ad anello è la forma che meglio si presta a raccogliere il calore, l’energia solare che è evidentemente l’energia più a basso costo che esista. Ci sarebbe la Sfera di Dyson (una sfera che racchiuda completamente il sole), ma un mondo siffatto escluderebbe per i suoi abitanti la possibilità di uscire all’esterno per andare verso altre stelle. Nessus, il Burattinaio folle, Louis Wu, Teela Brown (una ragazza terrestre) e Speaker-agli-Animali (uno Kzinti) si dirigono verso il Ringworld a bordo dell’astronave usata (o almeno di una simile) da Beowulf Shaeffer per raggiungere il Centro della galassia allo scopo di fotografarne l’esplosione, astronave che viaggia quindi a velocità spaventose. Durante il viaggio Niven ci rivela molte interessanti novità: si viene ad esempio a scoprire che i Burattinai hanno controllato e fatto sviluppare tecnologicamente l’umanità con intenzione, per evitare lo svilupparsi della sfera d’influenza degli Kzinti, razza estremamente bellicosa e quindi pericolosa per i Burattinai e soprattutto per la migrazione che essi hanno intrapreso per allontanarsi dal Centro della galassia (in piena esplosione). Sarebbe poco onesto verso i nostri lettori se ci spingessimo troppo oltre in questa descrizione delle idee che Niven sparge a profusione in questo fantasiosissimo romanzo, un romanzo che resta tuttora il suo massimo capolavoro e certo un’opera che rientra ormai di diritto, pur con tutti i suoi limiti stilistici, nella categoria dei “classici” di questo genere letterario.
Basti dire, per concludere, che Niven offre qui veramente il meglio di se stesso, in una girandola di situazioni avventurose e di creazioni affascinanti che hanno pochi eguali nella letteratura fantascientifica.
Sandro Pergameno
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