Notizie
Caricando...

Visualizzare una saga: il Ciclo dei Vor di Lois McMaster Bujold

Una delle maggiori saghe di letteratura fantastica che siano mai state scritte



Il ciclo racconta di un rampollo aristocratico nato con difetti genetici dopo un attentato in una galassia colonizzata dagli eredi della Terra

L'altra copertina:



Quando esce per la prima volta nel 1986 Shards of Honor (L'onore dei Vor, Cosmo Argento, 1996, Editrice Nord), il primo libro della saga, l'autrice americana aveva già completato il terzo volume. La saga, che ad oggi ha all'attivo numerosi romanzi e racconti, racconta di un prossimo futuro dove l'uomo ha colonizzato lo spazio vicino grazie alla scoperta di una tecnologia in grado di sfruttare i tunnel spaziali tra alcuni sistemi stellari. In particolare, tranne in alcuni casi, la storia maggiormente sviluppata è quella di Miles Vorkosigan, un aristocratico portatore di handicap fisici (geniale...) originario del pianeta Barrayar.

Figlio di un esponente di spicco del governo barrayarano, le sue avventure così molteplici e disparate sono le trame di numerosi romanzi del ciclo. Sullo sfondo il ciclo affronta anche l'evoluzione dell'impero di Barrayar, mondo agricolo e feudale tagliato fuori dai principali Nexus interplanetari, che subisce un tentativo di assorbimento da parte dei prepotenti cattivi della storia, gli influenti Cetagandani. Scongiurata l'annessione agli eterni nemici, Barrayar troverà la forza di reagire e fondare il proprio impero. Non senza fatica, viste le numerose rivolte in casa e i passi falsi fuori dalla patria. In questa grafica abbiamo provato a semplificare la mappa di questo regno stellare:


Barrayar, pianeta capitale, è connesso alle principali rotte commerciali intersistema grazie a Komarr, pianeta molto florido grazie alle tasse sul passaggio delle navi e allo sfruttamento minerario dei suoi asteroidi. Komarr sta subendo un tentativo di terraformazione da almeno un centinaio d'anni, rispetto all'ordine cronologico del racconto, ma vede la sua popolazione risiedere in mega-città-bolle fintanto che non ci sarà atmosfera. Anche Sergyar, ambientazione del primo romanzo, contribuirà allo sviluppo delle rotte commerciali in possesso dell'impero e sarà a tutti gli effetti la prima colonia barrayarana.


Sopra: una recente riproduzione grafica di Proxima B, il pianeta più vicino alla Terra. Scoperto nel 2016, per raggiungerlo con le tecnologie attuali impiegheremmo 140 anni. Probabilmente è proprio la Colonia Beta del ciclo, primo avamposto dell'umanità dell'uomo al di fuori del nostro pianeta. Dopo la distruzione dell'America diventerà indipendente ed esempio di libertà; l'autrice la descrive come una sorta di California dello spazio.

Dal 1986 ne è passata di acqua sotto ai ponti e, tra copertine e persino un fumetto, possiamo vedere come molti abbiano provato a rendere visivamente la saga:







  • Le bellissime copertine dell'edizione serba del ciclo realizzate da Esad Ribic





  • Le copertine alle recenti riedizioni americane
Possiamo avere l'idea della capitale di Barrayar, Vorbarr Sultana, con i chilometrici grattacieli che contornano il palazzo imperiale. L'edificio, un mash-up classico-orientale, è probabilmente influenzato dalla cultura dei primi coloni: russi e greci, ma anche francesi e inglesi.



L'ultimo libro del ciclo tradotto in italiano, Cryoburn, nell'edizione Urania del 2012:


Uno schema che descrive gli equilibri politici del governo imperiale: L'imperatore, che possiede direttamente la colonia di Sergyar, governa con l'appoggio dei nobili. Komarr, conquistata a fatica, mantiene invece una sorta di governo autonomo. Laisa Touscane, esponente di spicco di una delle famiglie di oligarchi che controllano il pianeta, diventerà imperatrice barrayarana dopo il matrimonio con Gregor Vorbarra.
A tal proposito:

Imperi Stellari: l'equilibrio politico nella galassia dei Vor








Altri tentativi grafico sono le copertine dell'editore francese J'ai Lu (in uno vediamo anche una nobildonna cetagandana nella propria sfera protettiva) e, ancora più sotto, un esercizio grafico amatoriale tratto dal sito DeviantArt:




La nuova copertina della riedizione americana de Il gioco dei Vor dall'editore storico TOR:


Un capitolo a parte sono le mappe stellari, tentativo principe di visualizzare una saga spaziale. Ne ho raccolte alcune presenti sul web, interessante la prima che, grazie al colore, fa anche capire chi domina lo spazio attorno alla Terra:


Queste sono state allegate anche alle varie edizioni Nord:




Qui, grazie ai colori, vediamo i viaggi raccontati nei vari romanzi:



Leggere la saga. Dall'ultimo romanzo (del 2016, ancora in inglese) alle ultime edizioni italiane.






Articoli di Jimi Paradise

LEGGI ANCHE: