Pubblicato per la prima volta nel 1951, Il giorno dei trifidi diventa un successo planetario, e verrà riconosciuto tra le opere fondative della fantascienza nella sua epoca d’oro.
Indagare l’alieno nell’umano, analizzare l’estraneo nel familiare è la chiave di Wyndham per esorcizzare le angosce del suo tempo, dalla Guerra Fredda alla sperimentazione biologica.
Storia, presente e umano si intrecciano in un amalgama indissolubile, in cui il confine tra realtà e immaginazione è sempre più sfocato.
Il giorno dei trifidi nutre timori terreni come radici gigantesche che si propagano implacabili fino a noi, simbolo dell’arroganza umana nella sua forma più inestirpabile. D’altronde, conclude Genovesi, «la più grande fantascienza è la realtà».
Quando un giorno che dovrebbe essere mercoledì vi sembra, fin dall’inizio, domenica, potete stare certi che qualcosa non va.
Sinossi:
Quando il biologo Bill Masen si sveglia in un letto d’ospedale con gli occhi bendati, lo attende un’amara sorpresa. Si toglie le fasciature e si rende conto di essere l’unica persona rimasta in grado di vedere: tutti gli altri sono stati abbagliati fino alla cecità da una pioggia di meteoriti.
Si sveglia così, in una Londra ammutolita, irriconoscibile, controllata da piante velenose e carnivore, anche in grado di muoversi: i trifidi. Gli stessi trifidi che Bill Masen conosce meglio di chiunque altro, dopo averli studiati per una vita.
L’incipit folgorante non è che l’assaggio di una storia che si snoda perturbante fino all’ultima pagina, perché «nemmeno la minaccia aliena è aliena davvero», come scrive Fabio Genovesi nella prefazione, ma è accanto a noi, parte del nostro quotidiano.
Il miglior autore di fantascienza che l’Inghilterra abbia mai prodotto
Wyndham è stato un vero visionario, un William Blake con un dottorato in scienza
Forse ci sono anime come quella di Wyndham in grado di avvertire i pericoli prima degli altri
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L'autore
John Wyndham (Knowle, 1903 - Londra, 1969) scrisse diversi racconti prima della Seconda guerra mondiale sotto vari pseudonimi, tra cui Lucas Parkes, John Harris e Lucas Beynon.
Solo dopo la guerra iniziò a concentrarsi sui temi del disastro planetario e dell’evoluzione incontrollata, scrivendo i due romanzi che rimarranno nella storia: I figli dell’invasione e Il giorno dei trifidi. Da questo libro è stato tratto il celebre film del 1963 L’invasione dei mostri verdi. Per Neri Pozza è uscito anche I trasfigurati (2015).