Jack Vance, “Maske: Thaery”, Urania Collezione n. 253, febbraio 2024
Nel Grande Buco, il luogo più abbandonato di tutta la galassia, lontano dalle grandi rotte commerciali del traffico spaziale, c’è il sistema planetario di Mora. Attorno alla stella orbita Maske, un mondo che secoli fa ha accolto una setta di profughi religiosi, giunta fin lì su quattordici navi spaziali.
Ma le sette religiose, si sa, hanno spesso la tendenza a fare discriminazioni anche al proprio interno.
I viaggiatori a bordo delle prime dodici navi hanno occupato il continente di Thaery, dividendolo in altrettanti distretti, esiliando i passeggeri del tredicesimo vascello nella penisola sassosa del Gentlin. La quattordicesima nave, invece, è sbarcata su un’altra zona ancora del pianeta, il Wellas.
Il pianeta è rimasto isolato per secoli, proibendo ai suoi abitanti ogni viaggio verso altri mondi che avrebbe potuto inquinarne la purezza religiosa.
È in questo scenario che hanno inizio le avventure di Jubal Droad, giovane del Gentlin che, raggiunta la maggior età, parte per tradizionale rito di passaggio per entrare l’età adulta. Le cose si complicano quando, durante le sue attività di pubblica utilità, finisce per essere prima ferito dal nobile Ramus Ymph e poi reclutato come spia contro di lui.
Il suo viaggio iniziatico lo porterà così molto più lontano di quanto previsto, verso orizzonti più larghi… in senso letterale!
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L'autore
Jack Vance (San Francisco 1916 – Oakland 2013) È considerato un maestro da autori che vanno da Poul Anderson a George R.R. Martin e Neil Gaiman. Celebre per le sue creazioni di mondi futuri e futuristici dalle atmosfere esotiche, tra le sue opere ricordiamo il Ciclo dei Principi Demoni, il Ciclo della Terra morente e il Ciclo di Tschai, entrambi pubblicati su Urania, e la trilogia di Durdane scritta tra il 1971 e il 1973: “Il mondo di Durdane” (The Anome, Urania Collezione n. 234), “Il popolo di Durdane” (The Brave Free Man, n. 240) e “Asutra” (The Asutra, n. 245).
E all’interno: per gli Approfondimenti, “Jack Vance, la costruzione dei mondi e il piacere della fantascienza” di Salvatore Proietti e Gli Imperdibili di Mauro Gaffo con il meglio della sci-fi dell’anno 1965. Traduzione di Alessandro Monti.