L'Urania Jumbo di maggio 2022, “Il sangue delle madri” di Francesca Cavallero, ha destato molte polemiche trai i lettori della collana
Per questo mese era, infatti, previsto Ready Player One di Ernest Cline, tra l'altro già uscito in varie edizioni Mondadori..
Sinossi:
Le Terre Erose: chilometri e chilometri di area desertificata, una terra spremuta fino all’ultima goccia dalla voracità degli esseri umani di un futuro lontano.
È qui, tra le esalazioni tossiche, le miniere e i pochi grumi di umanità, che i destini di tre donne s’intrecciano.
Nebra è una sopravvissuta, una nomade dai bracciali tintinnante e le cicatrici lucenti che vaga tra i campi profughi e le miniere facendo l’unica cosa che sa fare: aggiustare la carne e il metallo. E no, non è certo una buona samaritana: basta rifiutarle il giusto compenso per capire che non è una con cui scherzare, se si tiene alla pelle… e ai propri innesti cybernetici.
Sya le Terre Erose le guarda dall’alto, con la sua uniforme impeccabile da comandante e il suo chignon stretto sulla nuca. Ma sebbene appartenga ai Lawrence, una delle famiglie più importanti di Morjegrad, non si è mai chiusa in una stanza d’oro. Proprio da suo padre ha imparato che le mani bisogna sporcarsele, per mantenersi stretti i privilegi. E che il prezzo da pagare è alto.
E poi c’è Nadja, una cyborg fuggiasca di altissimo livello. Naufraga delle stelle, si risveglia con pochi brandelli di memoria, che dovrà rimettere insieme per capire da cosa stia fuggendo, e soprattutto verso quale meta.
Tra inquietanti esperimenti segreti, deflagranti attentati spaziali, opere d’arte fatte di carne e di innesti e luminose biblioteche della memoria, preparatevi a un’avventura distopica mozzafiato.
Perché al di là della cortina di nebbia bruciata che avvolge Morjegrad si spalanca una geopolitica fantascientifica d’ampio respiro, fatta di città stato in perenne tensione, tra il più bieco sfruttamento umano e bagliori di speranza che solo nel buio più cupo possono risplendere di una fuggevole, commovente bellezza.
L'autrice
Francesca Cavallero – Nata nel 1982, ha un dottorato di ricerca in Arti, spettacolo e tecnologie multimediali. Ha vinto il premio Urania 2018 con il romanzo “Le ombre di Morjegrad” e ha pubblicato i racconti “Dimenticare gli uragani” (apparso su Urania Collezione n. 214) e “Ninfe sbranate” (in Distòpia, Millemondi n. 87).
E all’interno, per i 70 anni di Urania, nella rubrica dedicata alla Storia del premio Urania, “I vincitori 2000-2002″, a cura di Mauro Gaffo.
Voglio ricordare alcune imperdibili chicche tra i commenti sul blog di Urania per il cambio del titolo in uscita: