Urania Collezione 231: Bob Shaw, Sfera orbitale
Dove può esistere abbastanza spazio per tutti? La risposta è nascosta nella domanda stessa: nello spazio!
La tecnologia della velocità luce ha aperto nuovi scenari per l’umanità futura. Peccato che la colonizzazione spaziale debba passare per le mani di un’unica potentissima società: la Starflight.
La Presidentessa Elizabeth Lindstrom, figlia del fondatore della società, una donna dall’aspetto deforme e repellente, ha ereditato dal padre il più grande impero industriale e finanziario mai esistito… e l’ha trasformato in una sorta di corte reale, con tanto di intrighi e favoritismi.
Una situazione che non entusiasma certo il comandante Vance Garamond, costretto a rendere omaggio alla tiranna prima di partire per un viaggio di esplorazione spaziale.
La situazione precipita quando Harold, il figlio della Presidentessa e suo erede… perde la vita in un tragico incidente. E la colpa ricade proprio sulle spalle di Garamond, che non ne ha impedito la morte.
Il comandante è un uomo morto. Così, pensa bene di prendere la sua astronave, la Bissendorf, e fuggire il più lontano possibile dal Sistema Solare insieme alla moglie e al figlio.
Durante la fuga, però, Garamond si imbatte in una singolare costruzione aliena dalle qualità uniche: Orbitsville, una titanica struttura artificiale che circonda un’intero sistema solare, e che all’interno dei suoi vastissimi spazi potrebbe ospitare senza problemi una migrazione di massa dell’intera umanità.
Un luogo in cui c’è spazio davvero per tutti.
Il destino della razza umana potrebbe cambiare per sempre… purché la vendetta della Presidentessa non raggiunga prima il comandante!
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L'autore
Apparso a puntate su Galaxy Science Fiction nell’estate del 1974, Orbitsville ha vinto il premio BSFA come miglior romanzo nel 1975.
Bob Shaw (Belfast, 1931 – Warrington, 1996) – Si appassiona alla fantascienza fin da ragazzino e già nel 1951 entra nel gruppo Irish Fandom, pubblicando il primo racconto nel 1954. Laureato in ingegneria meccanica, ha scritto parecchi romanzi e racconti, il più celebre dei quali è “Luce di giorni passati” (Light of Other Days, 1966), in cui introduce il concetto di vetro lento che, rallentando il passaggio della luce anche di molti anni, permette di vedere il passato.
All’interno, “Bob Shaw. Un nordirlandese in orbita”, un approfondimento sull’autore.
E per i 70 anni di Urania, continua l’appuntamento con La storia del Premio Urania con “i vincitori degli anni 1997-1999″, a cura di Mauro Gaffo.