Una nuova uscita dall'editore TOR promette una brillante storia di space opera
L'ambasciatore Mahit Dzmare è lontano da casa.
Il suo predecessore è stato assassinato. La sua unica connessione a casa è diventata silenziosa...
Così inizia A Memory Called Empire di Arkady Martine.
"Spesso ottengo un libro che sembra perfetto per un lettore specifico o un fan di determinati tipi di libri", afferma Devi Pillai, l'editore che acquisisce questo titolo. "Ma poi, ogni tanto, c'è quel raro momento in cui scopro un libro e penso: merda santa, a chi non piacerebbe?"
A Memory Called Empire inizia quando l'ambasciatore Mahit Dzmare arriva al centro dell'Impero Teixcalaanli, ma la sua missione nascosta è scoprire chi c'è dietro l'assassinio del precedente ambasciatore...
L'editore:
"Stratificato, sfumato e sorprendentemente fantasioso, questo romanzo mette in luce il genere con una storia compulsivamente coinvolgente che ti afferra dalla prima pagina, per poi creare una storia profondamente sfumata e stratificata senza sacrificare mai il ritmo mentre lo scorri fino alla fine".
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Arkady Martine (she/her) scrive speculative fiction e, con il nome di Anna-Linden Well, studia la storia dell’Impero bizantino e lavora come urbanista.
È consulente del Dipartimento dell’energia, minerario e per le risorse naturali del New Mexico, per il quale si occupa di lotta al cambiamento climatico, transizione energetica e piani di resilienza. Con il suo primo romanzo, Un ricordo chiamato impero, ha vinto il Premio Hugo 2020. Cresciuta a New York, dopo aver abitato in Turchia, Canada, Svezia e a Baltimora, vive con la moglie, la scrittrice Vivian Shaw, in New Mexico.

