Esce per Odissea Digital il terzo romanzo dell'autrice milanese, vincitrice dei premi Urania e Odissea
Stormachine - La macchina della tempesta racconta scene di vita quotidiana su un planetoide-prigione artificiale
Ambientato su di un pianuroide, ovvero un pianeta artificiale piatto dedicato all'agricoltura, Stormachine descrive una società umana futura decadende e particolare, dove le classi sociali e altri aspetti della cultura sono basati su assunti e forme geometriche. Imperdibile per gli appassionati di epica spaziale alla Jack Vance o Philip J. Farmer.
Sinossi
Non servono sbarre quando la prigione te l’hanno scolpita dentro. Lui è un gigantesco sbirro, quadrato e ottuso; lei una criminale dalla pelle rossa; loro dei detenuti di una colonia spaziale in cui si coltivano cereali. Vite diverse ma un destino comune: piegarsi alle angherie del dittatore locale. È così che va il mondo nel 5126. Ventidue miliardi di persone vivono in orbita attorno al sole, sotto la bandiera di un unico Impero. Un Impero superstizioso e malato di potere che non ferma gli abusi dei suoi funzionari. Un Impero decadente nel quale uomini e macchine dipendono da un subuniverso geometrico, proprio come un tempo fu con l’elettricità o il fuoco. Un Impero buio. Ed è nel buio che gli uomini diventano tempesta.
Stormachine è un romanzo finalista del Premio Urania 2016.
L'autore
Cresciuta al Cairo, milanese di adozione, Franci Conforti è laureata in biologia, giornalista professionista, docente all’Accademia di Belle Arti. Nel 2016 ha vinto il Premio Odissea con Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde (Delos Digital). Nel 2017 ha vinto il premio Kipple con il libro Carnivori (Kipple). È tra i finalisti del Premio Urania 2016 con il romanzo Stormachine (Delos Digital).
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