Se c'è qualcosa che accomuna certamente il romanzo che sto leggendo col precedente è sicuramente l'ambientazione: un ASTEROIDE!
Infatti, come avevamo già anticipato nei Confronti possibili [link], una delle principali tendenze della fantascienza post 11 settembre è il grande disincanto: grande realismo, concretezza, scarse risorse, terrorismo, conflitti sociali.
in Elysium i potenti della Terra vivono lontani dai problemi del pianeta |
Lo si è visto bene nel recente film Elysium e persino il filone della Nuova Space Opera, che per definizione viaggia alto, ha ridisegnato i suoi confini. Abbiamo parlato dell'universo della Rivelazione di Reynolds, dove non è possibile per l'umanità viaggiare oltre la velocità della luce, ma anche di questa nuove serie dell'Expance, dove i confini della ricca trama sono quelli del nostro sistema solare.
il gigantesco asteroide presente sulla copertina del romanzo immaginata da Dociu |
Quello su cui vorrei però soffermarmi questa volta è l'ambientazione delle due storie. Ne Il prefetto di Reynolds la casa del protagonista è Panoply, un gigantesco habitat umano ricavato all'interno di un asteroide, appunto. Panolply, sorta di polizia spaziale, ha all'interno della sua fortezza di roccia tutto il necessario: alloggi dei prefetti, sale comuni, giganteschi server, hangar, ecc...
Anche in Leviathan Wakes un asteroide è parte dell'ambientazione nonché casa di uno dei due protagonisti: l'agente Miller. Qui però non siamo in una fascia di migliaia di habitat artificiali che ruota attorno ad un pianeta (relativamente) lontano, ma nella fascia di ateroidi del nostro sistema: belters vengono, infatti, chiamati gli abitanti del sistema solare oltre il quarto pianeta, belters sono anche una delle fazioni in campo in questa trama piena di colpi di scena e tensione, tensione tra le vecchie potenze del sistema solare, Terra e Marte, e la potenza emergente... Contemporaneo, no?
una fascia completamente abitata sarebbe un'ingombrante presenza... |