Pubblicato nel 1966, Il pianeta dell’esilio costituisce il secondo tassello del ciclo dell’Ecumene
Un grandioso affresco della storia futura dell’umanità che Ursula K. Le Guin tratteggia con un’eccezionale abilità nel dare vita sulla pagina ad affascinanti mondi alieni.
Su Werel, terzo pianeta del sistema di Gamma Draconis, le stagioni durano decine d’anni terrestri, e ora l’Autunno sta per finire.
L’Inverno sarà una sorpresa per le generazioni più giovani, che non l’hanno mai conosciuto, e una dura prova per tutti. Ma le ostilità del clima non sono le sole contro cui gli abitanti devono combattere: ci sono anche i barbari Gaal e i mostruosi diavoli della neve.
La contesa contro la natura avversa e i nemici esterni unisce le due razze umanoidi di Werel: i Nati Lontano, ultimi superstiti della colonia hainita che vivono nella città costiera di Landin, ormai isolati da oltre seicento anni dalla madrepatria, e i nomadi nativi del pianeta. È così che Jakob Agat Alterra, discendente degli “alieni” hainiti, conosce la giovane Rolery, figlia di un capo Clan nativo, e se ne innamora.
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L'autrice
Ursula K. Le Guin (Berkeley, California, 1929 - Portland, Oregon, 2018), figlia di un noto antropologo e di una scrittrice, ha pubblicato il primo racconto nel 1962 ed è divenuta famosa nel 1969 vincendo sia il premio Nebula che il premio Hugo per La mano sinistra del buio.
Nel 1974 ha ottenuto gli stessi riconoscimenti per I reietti dell'altro pianeta. Anarchica e femminista, è una delle rare esponenti della fantascienza utopica contemporanea ed è una scrittrice capace di toccare temi profondi e attuali, dai diritti civili, al pacifismo, all'ambiente. Ha dato vita tra gli altri al mondo di Terramare e a quello dell'Ecumene.