Ursula K. Le Guin, “La mano sinistra del buio”, Urania Collezione n. 263, dicembre 2024
L’umanità non è più sola nello spazio. L’Ecumene, la lega dei pianeti abitati da varianti della specie umana, ha trovato un sistema per comunicare in modo istantaneo con gli angoli più remoti del cosmo.
Ma i viaggi intergalattici rimangono un problema. Anche le astronavi che possono raggiungere velocità paragonabili a quella della luce richiedono centinaia di anni di ibernazione.
Il che, d’altro canto, rende il rischio di guerre di conquista praticamente nullo, permettendo invece di condividere la cultura e la tecnologia con mutuo beneficio di tutti i pianeti che accettano di unirsi alla grande famiglia dell’Ecumene.
Tuttavia esistono anche comunità che non sono sicure di voler entrare nella lega, come quella che abita il lontano pianeta Inverno. Coperto da ghiacci perenni, Inverno ha anche una caratteristica unica in tutto il cosmo conosciuto: i suoi abitanti sono tutti ermafroditi, o meglio di genere neutro, fino al momento dell’accoppiamento. In una stessa coppia, intatti, entrambi i partner possono sperimentare i due sessi e persino l’esperienza della gravidanza.
Dato che la società di Inverno vive a un livello semi-feudale e diffida dell’Ecumene, la lega decide di inviare sul pianeta un emissario. Al pari di un missionario galattico, Genly Ai abbandona la sua vita e tutto ciò che conosceva per intraprendere il lungo viaggio interstellare e cercare di convincere gli abitanti del pianeta dei benefici di una loro adesione all’Ecumene.
Ma le differenze sociali, culturali e persino biologiche tra lui e gli abitanti di Inverno sono abissali. Per esempio, un essere umano “bloccato” nel genere maschile come lui, sul remoto pianeta viene percepito alla stregua di un pervertito.
Il viaggio di Genly Ai si trasforma così in un’odissea nel grande freddo degna di un romanzo di Jack London, in cui maturerà una nuova percezione dell’amore e del rapporto tra i due – o più -sessi.
Un capolavoro di Ursula K. Le Guin, che trascende le tematiche del femminismo, regalandoci un romanzo in anticipo sui tempi.
Compralo assieme agli altri Urania del mese, Millemondi e Jumbo.
All’interno, un approfondimento su “Ursula K. Le Guin. Altri mondi, altre umanità” firmato da Salvatore Proietti; per la rubrica “Gli imperdibili” di Mauro Gaffo, appuntamento con il meglio della fantascienza dell’anno 1975; e per “Oscar Vault il fantastico in libreria”, Beppe Roncari ci racconta le “Destinazioni allucinanti per Asimov”. Traduzione di Chiara Reali.
L'autrice
Ursula K. Le Guin – Figlia di un noto antropologo e di una scrittrice, ha iniziato a inventare storie di fantascienza fin da bambina; ha pubblicato il primo racconto nel 1962, ma è diventata famosa nel 1969 vincendo sia il premio Nebula che il premio Hugo per La mano sinistra del buio.
Anarchica e femminista, è una delle rare esponenti della fantascienza utopica contemporanea, ma soprattutto una scrittrice capace di toccare temi profondi e attuali, dai diritti civili al pacifismo, all’ambiente. Ha dato vita tra gli altri al mondo di Terramare e a quello dell’Ecumene; per i suoi libri ha ricevuto decine di premi, tra cui un National Book Award (“La spiaggia più lontana”, 1973), cinque Hugo, sei Nebula e diciannove Locus.