Scrittrice di grande successo internazionale, associata a un genere spesso considerato d’evasione come la fantascienza...
Ursula Le Guin rappresenta allo stesso tempo una figura di intellettuale anticonformista e radicale, dotata di una sensibilità pacifista, ambientalista e femminista che la colloca saldamente nella nostra epoca.
In questa raccolta di saggi e discorsi Le Guin ci prende per mano e ci invita a seguirla nelle sue riflessioni. Si chiede se il modello di società maschile e competitiva in cui viviamo è l’unico che sappiamo concepire.
Contesta l’ideologia del progresso tecnico che ossessiona l’Occidente, valorizzando esperienze di vita più attente all’equilibrio con la natura come quelle dei nativi americani.
Denuncia il linguaggio del potere, la «lingua degli uomini» a cui contrappone una «lingua delle donne» alternativa, che possa ispirare valori di nonviolenza e solidarietà.
Affronta il tabù della menopausa e tesse l’elogio della vecchiaia.
Dissente da Tolstoj e riparte da Virginia Woolf.
Sono pagine di libertà, dove non ci sono facili risposte ma, attraverso l’intelligenza e la letteratura, l’ironia e il canto, si prova a immaginare il posto più giusto, inclusivo e pieno di bellezza in cui molte e molti di noi vorrebbero già essere.
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L'autrice
Ursula K. Le Guin (Berkeley, California, 1929 - Portland, Oregon, 2018), figlia di un noto antropologo e di una scrittrice, ha iniziato a inventare storie fin da bambina; ha pubblicato il primo racconto, Aprile a Parigi, nel 1962, ma è divenuta famosa nel 1969 vincendo sia il premio Nebula che il premio Hugo per La mano sinistra del buio.
Nel 1974 ha ottenuto gli stessi riconoscimenti per I reietti dell'altro pianeta. Anarchica e femminista, è una delle rare esponenti della fantascienza utopica contemporanea, ma soprattutto una scrittrice capace di toccare temi profondi e attuali, dai diritti civili, al pacifismo, all'ambiente. Ha dato vita tra gli altri al mondo di Terramare e a quello dell'Ecumene; per i suoi libri ha ricevuto decine di premi, tra cui un National Book Award (La spiaggia più lontana, 1973), cinque Hugo, sei Nebula e diciannove Locus.