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Urania Jumbo Salvation: la rovina dei mondi di Peter F. Hamilton - recensione

Dopo un inizio ostico, in cui ho fatto fatica a barcamenarmi e a capire il senso del nuovo romanzo di Peter F. Hamilton il racconto è volato via fino alla fine di questo secondo volume della Salvation Sequence


Come dicevo nella recensione del primo romanzo, Salvation: l'Arca della Salvezza, questo è un racconto che reinventa il tema trito e ritrito delle invasioni aliene, ma non solo..


Attenzione: SPOILER


.. Molti autori, infatti, hanno provato a raccontare di invasioni da altri mondi o galassia (o dimensioni spazio-temporali) o di primo contatto da quando esiste la fantascienza, ma Hamilton dà anche una risposta al Paradosso di Fermi, quello che si chiede: 


Se c'è vita nell'universo, dove sono tutti quanti?


Anche Alastair Reynolds, astrofisico prima che scrittore di fantascienza, ha recentemente provato a dare una risposta a tale mistero, introducendo il concetto di "civiltà rasoio", ossia specie super evolute sulla scala di Kardašëv che, per qualche motivo, decidono inspiegabilmente di intervenire su società infinitamente meno potenti.

E il punto è proprio questo: l'eventuale MOTIVO di un intervento che, altrimenti, sarebbe inspiegabile proprio per l'immensa differenza di capacità tecnologiche.

Reynolds spiegava che i "lupi" impedivano (SPOILER) l'evoluzione di società spaziali nella Nostra Galassia per evitare un numero colossale di vittime nel momento dello scontro con la confinante galassia di Andromeda (assurdo, vero?)..

le copertine originali della trilogia

Il finale del primo romanzo è stato un incredibile TWIST: avevamo capito che c'era in ballo un'invasione, l'aveva detto in primis l'autore, ma ci rimaneva solo da capire da parte di chi: i néana? gli olyix? Qualche altra specie ancora?

Rivelati i veri invasori, Hamilton introduce, con gli Olyix, una società (di almeno II grado della scala K.) dalle mire piuttosto subdole: portare più esseri viventi al loro Dio della fine dei tempi!

Una sorta di Pellegrinaggio (tema ricorrente nell'autore) ma questa volta coercitivo. Questa specie di Chiesa ipertecnologica galattica, di fatto, agguanta le civiltà una volta raggiunto un certo livello tecnologico, impedendone il successivo progresso.

Le "prede", infatti, vendono conservate in speciali bozzoli (un rituale abbastanza macabro che non vi svelo per non rovinarvi la sorpresa..) all'interno delle arche olyix fino alla fine del loro infinito viaggio.



Ecco il tocco di genio: una società iper-evoluta deve avere una MOTIVAZIONE seria e credibile per conquistare altre civiltà, una motivazione che va al di là della mera (e inutile, considerate le distanze siderali) conquista territoriale!

Da qui deriva praticamente tutto il secondo romanzo: LE CONSEGUENZE.

La conseguenze, soprattutto, sull'umanità, ultima preda degli olyix. L'umanità del futuro, ma anche quella della prima reazione. Vediamo, infatti, che gli umani del 2200 (in un'ottima tutta ottimistica e positivistica) decidono di sacrificarsi per permettere a una piccola percentuale di terrestri la fuga e, quindi, la possibilità di progredire e, eventualmente, dare al nemico la sconfitta definitiva che ne fermi l'azione distruttrice.

Vediamo, anche, le conseguenze di questa umanità del lontano futuro: ben 10.000 anni dopo, su un pianeta che non è la casa (perlomeno non quella definitiva) uno scampolo di umani si sta preparando. Il piano è semplice: l'evoluzione è legata al prepararsi alla lotta e, prima ancora, preparare la trappola che attiri il nemico!

Crescita, educazione, progressi scientifici sono tutto votati all'assalto finale agli olyix..

Anche questo punto è, a mio avviso, molto ottimistico: Hamilton, infatti, prefigura una società omogenea (quasi utopiale, in un certo senso), soprattutto negli intenti, dove non ci sono voci dissidenti o fazioni. In realtà, più avanti nella lettura, scopriamo che qualche effetto collaterale psicologico c'è stato..

Ma soprattutto scopriamo che questo scampolo di umani è, con molta probabilità l'ultima scheggia degli eredi della Terra, gli ultimi che dovranno aspettare il richiamo alla battaglia finale dei Cinque Santi, quelli che sono riusciti a scoprire dove si nasconde il nemico!

Hamilton, in conclusione, rinverdisce ancora una volta il genere della space opera, della fantascienza militare con innovazioni sostanziali. Ma ci dice anche che la guerra nello spazio è davvero davvero improbabile e difficile, se non folle! 

Rinfresca anche il tema del primo contatto e dell'invasione aliena, non più così fabulesca e disincantata (almeno nelle menti dell'invasore) come nella fantascienza classica, ma con tutte le conseguenze per entrambi i fronti che la guerra crea, come abbiamo (ri)scoperto in questi tempi.

E, poi, analizza la reazione umana di fronte all'imprevisto, altro tema molto attuale..


L'autore

Peter F. Hamilton – Nato in Inghilterra nel 1960, ha scritto la fortunatissima saga dell’Alba della notte, uscita su Urania in dieci volumi  nell’arco di tre anni a partire dal n. 1441. In seguito, è uscito il ciclo del Vuoto galattico (Millemondi nn. 51, 55, 60 e 61).

Salvation Lost è il secondo volume della nuova attesissima trilogia Salvation; il primo libro, “Salvation: L’arca della salvezza”, è uscito in Urania Jumbo n. 25, e l’ultimo sarà in edicola nell'estate 2022.


Articoli di Miky Rovera

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