Nel film storico diretto dal celebre attore c'è una citazione al famoso classico di fantascienza
Roger Zelazny immagina un lontano futuro dove la Terra è morta e i sopravvissuti hanno poteri semi-divini...
La citazione della mitologia indiana potrebbe anche farci pensare a un collegamento a un'opera di recente trasposizione, American Gods di Neil Gaiman, che però è ambientato ai giorni nostri e dove le divinità sono quelle vere, diciamo...
I poteri semi-divini della tecnologia sull'uomo mi fanno anche venire in mente Aristoi di Walter Jon Williams.
un'immagine dal film Argo del 2012 |
Sinossi (da wikipedia):
Secoli dopo la morte della Terra, in un pianeta remoto e sconosciuto, alcuni terrestri possiedono la conoscenza di una tecnologia altamente sviluppata, grazie alla quale si sono dotati di poteri semidivini e della reincarnazione, dandosi quindi il nome di diverse divinità del pantheon indù.
Siddharta (Mahasamatman - grandissima anima - o, come preferisce essere chiamato, Sam), dopo cinquant'anni di esilio, durante il quale era stato privato del corpo e costretto a vagare sotto forma di onda stazionaria nella nube magnetica che circonda il pianeta, viene fatto reincarnare da Yama, il dio della morte, prima suo nemico ma alla fine suo fedele alleato.
Egli lo ha richiamato per salvare l'umanità di quel pianeta, dominata dai semidei, i colonizzatori, arrivati secoli e secoli prima. Ha così inizio la battaglia contro il pantheon dei dominatori.
Perché dovresti leggerlo?
Perché è un romanzo divertente, ricco di azione, battaglie e inseguimenti, ma Zelazny riesce anche, in poco più di 300 pagine, a mettere assieme considerazioni sulla natura dell’identità, sulla spiritualità e la tecnologia, sulla responsabilità e sulla religione.
Perché riesce a farlo con un taglio avventuroso, molto spesso umoristico, restando all’interno dei canoni del planetary romance, e tutto ciò è una testimonianza della qualità di questo autore troppo spesso dimenticato!
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