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Novità Urania: Engine City di Ken MacLeod a febbraio è da collezione!

Si conclude la Trilogia della Macchine della Luce, ciclo new space opera dell'autore scozzese caro amico di Iain M. Banks



Il ciclo era già stato tradotto sempre da Urania tra il 2000 e il 2002. Il romanzo è il seguito di Luce Nera e La Fortezza dei Cosmonauti


La copertina di Franco Brambilla:


La sinossi da blog di Urania:
Ken MacLeod, “Engine City”, Febbraio 2019, Urania Collezione n. 193

La formidabile capacità di Ken Macleod di creare universi al tempo stesso credibili e originali si scatena in quest’ultimo, epico capitolo della saga degli Engines of Light...

Dopo aver esplorato mondi alieni ne “La fortezza dei Cosmonauti” (Urania Collezione n. 189) ed essere partiti verso l’ignoto in “Luce nera” (Urania Collezione n. 191), in Engine City i Cosmonauti e i loro discendenti dovranno affrontare una prova ancora più grande.

Umani, sauri (rettili intelligenti) e kraken (alieni simili a calamari giganti) hanno convissuto in pace per oltre diecimila anni.

Ma le cose stanno per cambiare… degli umani provenienti dall’estremo limite della Seconda Sfera arrivano offrendo un dono e portando un monito: Nova Babylon sta per essere invasa da una misteriosa entità aliena…

Siete già incuriositi? Lo sarete ancor di più dopo aver letto l’incipit del romanzo, che riportiamo qui sotto e che parla anche di un anno a noi vicinissimo, l’appena trascorso 2018. Considerate che il romanzo è del 2002. Vi pare che l’autore sia stato preveggente?


L'incipit:

= = =

Il balzo è istantaneo. Per un fotone l’intera Storia dell’universo potrebbe riassumersi così, nello spazio di un lampo. Per un umano è disorientante. Un momento sei a un’ora di distanza dall’ultimo pianeta visitato, un attimo dopo sei a un’ora di viaggio dal successivo.

Volkov passò la prima di quelle due ore a prepararsi per l’arrivo, sapendo che non avrebbe avuto tempo per farlo durante la seconda.

Mi chiamo Grigory Andreievich Volkov. Ho duecentoquaranta anni, sono nato circa centomila anni fa ad altrettanti anni luce da qui: a Kharkov, nella Federazione Russa, sulla Terra, nell’anno 2018. Da giovane recluta ho combattuto la Guerra petrolifera uralo-caspica. Sono stato tra i primi soldati a entrare a Marsiglia e a bagnare i piedi doloranti nel Mediterraneo. Nel 2040 sono diventato cosmonauta dell’Unione Europea e tre anni dopo ho compiuto il primo atterraggio umano sulla superficie di Venere. Nel 2046 mi sono offerto volontario per lavorare sulla stazione spaziale Maresciallo Titov, poi ribattezzata Bright Star. Trasformatasi nella prima nave spaziale controllata da umani, essa ci ha condotti fino alla Seconda Sfera. Negli ultimi due secoli ho vissuto su Mingulay e Croatan.

Questa è la mia prima visita a Nova Terra. Spero di portarvi…

Che cosa? Il segreto dell’immortalità?
Sì, “il segreto dell’immortalità” poteva andare.

= = =

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Leggi anche: Ken Macleod e la fortezza dei Cosmonauti: l'introduzione di Giuseppe Lippi

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