James White, “Stazione ospedale”, Urania Collezione n. 266, marzo 2025
Nel silenzio dello spazio profondo, tra nebulose scintillanti e rotte interstellari affollate da navi mercantili, sta prendendo forma un progetto senza precedenti: la Stazione Ospedale Galattica, un’enorme struttura medica destinata ad accogliere esseri viventi di ogni specie, provenienti dai quattro angoli della galassia.
“Stazione ospedale” raccoglie cinque racconti di casi medici apparentemente impossibili da risolvere, data l’eterogeneità fisiologica e culturale dei pazienti coinvolti.
Ne Il pargoletto, il cinico e spigoloso Andrej O’Mara si trova a doversi prendere cura di un giovane hudlariano dopo che i suoi genitori sono morti in uno sfortunato incidete. Peccato che il “piccolo” sia una creatura massiccia, dalla pelle corazzata e dalle caratteristiche fisiologiche completamente diverse da quelle umane, appartenendo a una specie abituata… a vivere a gravità 4.
Il protagonista dei quattro racconti successivi è il dottor Benjamin Conway, un giovane medico dal talento straordinario, fierissimo delle proprie competenze. In Stato di emergenza, Conway, pacifista convinto, deve rivedere i suoi pregiudizi contro i monitori, ossia la polizia federale galattica. In Emily dovrà aiutare una specie aliena telepatica a trasformare una creatura simile a un brontosauro terrestre in un brontosauro volante. Ne Il cambiaforma dovrà dare la caccia a un paziente particolarmente duro da curare, dato che si aggira per la stazione prendendo di volta in volta forme diverse. Infine, in Un paziente di razza sconosciuta dovrà tener duro nella sua decisione di non curare un paziente, contro tutto e contro tutti, per una sua peculiare intuizione…
Con dottori empatici dall’aspetto di insetti giganti, infermieri millepiedi incapaci di nascondere le proprie emozioni e psicologi che devono trovare il modo di gestire la convivenza di specie inconciliabili tra loro, la Stazione Ospedale è una scommessa sul futuro, un crocevia di scienza e diplomazia, in cui ogni diagnosi è un enigma, ogni paziente un mistero, e ogni intervento un rischio imponderabile.
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L'autore
James White – (Belfast 1928 – Portstewart 1999) Scrittore irlandese di fantascienza molto noto negli anni Sessanta, autore di storie dalle solide basi scientifiche, è considerato uno dei maestri della hard sf e anticipatore di temi pacifisti. Tra le sue opere ricordiamo, oltre alla serie della “Stazione ospedale” (1962-’99), “Vita con gli automi”, candidato al premio Hugo 1962 (Second Ending, Urania Collezione n. 101, pubblicato insieme a Partenza da zero, Open Prison) e “Naufragio trasparente” (Lifeboat, Urania Collezione n. 220).
All’interno, per gli Approfondimenti, “James White: un ospedale per il futuro” di Salvatore Proietti. E appuntamento con Gli Imperdibili, a cura di Mauro Gaffo, e il meglio della fantascienza dell’anno 1978. Traduzione di Gianluigi Zuddas.