Urania di giugno è Il libro dell’Uomo di Mike Resnick - novità in edicola!

Mike Resnick, “Il libro dell’Uomo”, Urania n. 1727, giugno 2024 


Una breve storia dell’umanità plausibile e terribilmente realistica. Piena di orgoglio per la razza umana, ma anche pervasa da un agghiacciante senso di imminente collasso e catastrofe.


“Il libro dell’Uomo” è un romanzo epico che attraversa l’espansione dell’umanità nel cosmo nel corso di diciotto millenni, interrogandosi sul significato della dottrina del Destino Manifesto del XIX secolo, messa a raffronto con l’intera storia del genere umano.

Capitolo dopo capitolo, tra Cartografi e Mercanti, Artisti e Biochimici, Filosofi e Dominatori, ci immergiamo alla scoperta della lenta e costante conquista della galassia, tra l’oppressione dell’uomo sulle razze aliene e i grandi mutamenti politici di imperi, monarchie e democrazie che si susseguono nelle ere.


Un viaggio alla ricerca del motore alla base del nostro “diritto di nascita”, quella qualità sfuggente che permette alla razza umana di superare ogni opposizione… almeno fino al suo inevitabile tramonto.


Pubblicato nel 1982, segnò l’esordio di Mike Resnick, gli conferì la vittoria in serie dei premi Hugo e Nebula e portò alla scrittura di altri venticinque romanzi ambientati nello stesso universo narrativo, chiamato non a caso Birthright, “diritto di nascita”. 



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L'autore 

Mike Resnick – (Chicago 1942 – Cincinnati 2020) Prolifico autore americano di science fiction, ha all’attivo più di cinquanta romanzi e circa duecento racconti. Con le sue opere è stato finalista trentasette volte al premio Hugo (un vero e proprio record, nel mondo della fantascienza), e si è imposto in questo prestigioso premio per cinque volte. Nel 1995, con il romanzo “Nell’abisso di Olduvai” (Seven Views of Olduvai Gorge, 1994), ha conquistato, oltre al premio Hugo, anche il Nebula. Nella nostra collana sono uscite le serie complete Starship e Dead Enders.

All’interno, per Gli Imperdibili di Mauro Gaffo e con il meglio della fantascienza dell’anno 1969. Traduzione di Fabio Feminò.