Urania Collezione è Il fiume della vita di Philip J. Farmer - fantascienza classica in edicola

Philip J. Farmer, “Il fiume della vita”, Urania Collezione n. 257, giugno 2024



E se morissi e venissi risuscitato, ritrovandoti sulle rive di uno sterminato Mondo del Fiume?


È quello che succede a sir Richard Francis Burton, famoso esploratore e traduttore britannico, che decede nel 1890… e scopre che la morte non è la fine. Non per lui, almeno.

Burton e altri esseri provenienti da diverse epoche storiche sono stati risuscitati da qualcuno.


La musa ispiratrice di Lewis Carroll, Alice Lindell, lo scrittore di fantascienza Peter Frigate, il pre-umano Kazz e l’alieno Monat. Tutti si sono risvegliati nudi, dotati di un corpo da giovani adulti e guariti da ogni malattia o infermità. E degli strani cilindri metallici elargiscono a ciascuno, giorno per giorno, tutto ciò di cui necessitano per vivere.


Con i suoi nuovi compagni, sir Burton parte per un viaggio di esplorazione alla scoperta di ciò che si trova alle misteriose sorgenti del fiume.


Ma le persone risuscitate non sono tutte stinchi di santo, e per sfuggire a gerarchi nazisti e despoti dell’antica Roma, sir Burton dovrà ricorrere a rimedi estremi, e cercare la risposta alla domanda fondamentale: chi ha scelto un simile destino per tutti loro, e qual è lo scopo ultimo dello strano esperimento… “etico”? 


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L'autore 

Philip J. Farmer – (Terre Haute 1918 – Peoria 2009) inizia la sua folgorante carriera nel 1952 con il  racconto The Lovers: rifiutato da Astounding SF e altre riviste, esce su Startling Stories. Ampliato  a romanzo nel 1961, “Gli amanti di Siddo” («Urania Collezione» n. 63) è considerato uno dei capolavori più ingegnosi della fantascienza moderna. Farmer è noto soprattutto per i cicli del Mondo del Fiume e dei Fabbricanti di Universi, “Il fabbricante di universi” (1965, n. 47), “Notte di luce” (1966, n. 52) e il qui presente “Il fiume della vita” (1970), nonché per i racconti di “Relazioni aliene” (1960) e i romanzi singoli “Gli anni del Precursore” (1960) e “L’inferno a rovescio” (1964).

All’interno: per gli Approfondimenti “Philip José Farmer e il fiume del racconto” di Salvatore Proietti; per Gli Imperdibili di Mauro Gaffo, il meglio della fantascienza dell’anno 1969 e per Oscar Vault – Il fantastico in libreria, Agency o non Agency? di Beppe Roncari. Traduzione di Gabriele Tamburini.