Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer - recensione serie in streaming su Netflix

L'ultimo progetto di Ryan Murphy si concentra su uno dei casi più controversi del crimine americano..


Quello del serial killer Jeffrey Dahmer, divenuto celebre come il Cannibale di Milwaukee


Sottotitolo: "Ovvero dell'indifferenza della società!"


E, in effetti, il progetto di Murphy si concentra molto su questo aspetto su vari livelli, soprattutto sul fatto di come l'indifferenza abbia contribuito all'evoluzione del lato oscuro del protagonista e a lasciarlo agire indisturbato..


Attenzione: possibili SPOILER


E' vero anche che la realtà americana meriterebbe un documentario a sé affinché noi europei possiamo capirla, perché è effettivamente una realtà diversa dalla nostra, soprattutto nell'approccio col prossimo, col vicino..

Un altro aspetto che spicca nel racconto (ogni episodio ha un regista diverso) è che la verità ha mille sfaccettature e, con essa, la realtà. Questo aspetto viene spinto, è bene chiarirlo, senza nessuna smania di rendere Dahmer un innocente agli occhi dello spettatore.

Qui i protagonisti sono davvero afroamericani, Dahmer vive tra di loro sembra per scelta (delle vittime). E la sottovalutazione, in alcuni casi lo sbeffeggio, della vicina di colore da parte della polizia contribuisce a lasciar agire indisturbato il killer.

Guardano anche la docu-serie Netflix in contemporanea mi sono accorto (comprensibile) che la serie di Murphy ha delle evidenti lacune, però: la passione per la vivisezione, il modo in cui si procurava l'Halcion, il narcotico, etc..

gli occhi di Palpatine, di cui Dhamer è fan

Ci sono anche delle discrepanze con la realtà del killer: il caso del manichino, uno dei più evidenti, ma anche il fatto che vive da solo in casa sua dopo la "fuga" della madre, visto che il padre si trasferisce in un motel e, presumibilmente, preferisce stare con l'amante..

Altra discrepanza a mio parere un po' annacquata la voglia di controllo totale, verrebbe da dire la mania, del protagonista: appassionato di horror e di Star Wars, Dahmer si procura a un certo punto le lenti a contatto gialle per assomigliare al suo personaggio preferito, l'imperatore Palpatine, che, a detta sua, avrebbe la capacità di controllare le menti..

Un difetto: il saltare troppo avanti e indietro nella storia secondo me crea un po' di confusione, soprattutto per chi non ha avuto la possibilità di seguire gli eventi all'epoca.

Una serie comunque godibile, ben fatta, che merita la visione.


Per approfondire: