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L'INTRODUZIONE - Il Grande Tempo di Fritz Leiber

di Sam Moskowitz


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L'affermazione latina che nessuno è profeta in patria risulta quasi sempre vera, quando la si applica a qualcuno che ha ottenuto grandi risultati in qualche campo, ma per Fritz Leiber jr è vero il contrario. I suoi talenti sono ampiamente riconosciuti dai cultori di fantascienza, ma la sua fama ha fatto molta fatica a uscire dal campo specializzato dei lettori e degli autori.


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La stima per Fritz Leiber del campo specializzato è testimoniata da questi riconoscimenti:

  • Ospite d'Onore alla Nona Convention della Fantascienza (New Orleans, settembre 1951).
  • Premio Hugo per il miglior romanzo di fantascienza del 1958, assegnato alla sua opera Il Grande Tempo.
  • Un intero numero di «Fantastic» (novembre 1959) dedicato a cinque suoi racconti.
  • Più di 40 suoi racconti ripubblicati in antologie.


E inoltre Fritz Leiber è stato considerato per molti anni come la figura più importante del «movimento» letterario, interno alla fantascienza, che intende modernizzare, spiegandoli logicamente e scientificamente, i temi della fantasia tradizionale, a partire da quando, sui fascicoli del 1943 di «Astounding», egli pubblicò L'alba delle tenebre (Gather, Darkness!), un romanzo basato su una religione «scientifica» in cui, infrangendo una certa tradizione, i seguaci di Satana sono i «buoni», poiché si tratta di un movimento rivoluzionario camuffato da adoratori del diavolo.

Fritz Leiber junior ha un nome molto germanico, capelli chiarì, alta statura (oltre un metro e 90) e la gente che non lo conosce lo scambia sempre per un tedesco. Tuttavia suo padre nacque a Chicago, e suo nonno, che aveva lasciato la Germania dopo le rivoluzioni del 1848, fu capitano nell'esercito del Sud durante la guerra di secessione, e in seguito lavorò come funzionario statale nell'Illinois.

Fritz Leiber junior nacque il 24 dicembre 1910 a Chicago, e i suoi primi anni di vita furono alquanto inconsueti. Il padre, Fritz Leiber senior, era un attore, che ottenne larga rinomanza in America come interprete shakespeariano. La madre, Virginia Bronson, di famiglia inglese, aveva studiato recitazione e aveva conosciuto Leiber senior durante una stagione estiva con la compagnia shakespeariana di Robert Mantelli Leiber senior era primo attore. R giovane Leiber trascorse i primi anni viaggiando con i genitori, vivendo in alberghi e pensioni.

Fritz Leiber senior era un personaggio davvero eccezionale. Al liceo era stato campione di atletica, poi era passato al teatro. Cominciò a recitare a Chicago, e in seguito entrò in una compagnia shakespeariana che recitava in tutti gli Stati Uniti e in Canada. Quindi passò alla compagnia di Mantell, dove restò dieci anni e conobbe la moglie. Oltre al teatro, Fritz Leiber senior si interessò anche di cinema: recitò la parte di Cesare con Theda Bara in un'edizione muta di Cleopatra girata nel 1917, e recitò la parte di Salomone nella Regina di Saba, con Betty Blithe; in seguito, nel 1920, organizzò una propria compagnia, e continuò con essa fino al 1935. Da allora e fino alla sua morte, avvenuta nel 1949, fece l'attore caratterista per il cinematografo.

L'inclinazione per la letteratura fu trasmessa a Fritz Leiber junior dal padre, il quale — oltre a copiose letture di Shakespeare — amava leggere ad alta voce Dickens e Conrad, oltre ai romanzi gialli suoi prediletti.

Un attore della compagnia di suo padre, Alexander André, insegnò a giocare a scacchi al giovane Leiber, che divenne estremamente bravo in questo gioco. (Quanto agli sport, Fritz giocava soltanto al tennis). In seguito, giunse a vincere campionati e a usare gli scacchi in alcuni racconti, tuttavia egli dice che li considera «un'occupazione pericolosa» poiché l'interesse per gli scacchi ha rallentato molte volte la sua attività letteraria: secondo lui, gli scacchi sono un vizio da praticare con molta moderazione.

Cominciò a scrivere racconti di contenuto fantastico perché non riteneva di poter scrivere con competenza racconti di fantascienza scientifica, e pensava che per cominciare fosse più facile scrivere opere fantastiche, anche se già da tempo apprezzava la science-fiction.

Oltre ai classici di Jules Verne, H.G. Wells, e soprattutto Edgar Rice Burroughs, Fritz Leiber era un fedele lettore di «Amazing Stories»; invece non lesse mai con regolarità « Weird Tales» — nonostante la sua passione per le storie del sovrannaturale — a causa della predilezione per la razionalità anche in questo campo.

In questi stessi anni, Leiber si iscrisse all'Università di Chicago e si laureò in filosofia nel 1932, con lode. Però non si decise a seguire la carriera di insegnante, poiché nutriva ambizioni di proseguire la carriera teatrale del padre: già negli anni del liceo aveva recitato in alcune commedie. Inoltre, negli anni d'Università, si era dedicato alla scherma.

In questi anni verso il 1930, una delle influenze determinanti per lui fu l'amicizia con Harry Otto Fischer, il quale aveva aspirazioni di diventare scrittore e ballerino di danza classica, oltre a un notevole interesse per gli scacchi, il fioretto e la fantascienza. In seguito Fischer passò definitivamente alla carriera — assai concreta benché poco romantica — di progettista di imballaggi, ma fu lui a dare l'idea a Leiber di scegliere come professione quella di scrittore.

In una lunga corrispondenza epistolare, Fischer e Leiber si scambiarono racconti, articoli, poesie. Le idee dell'uno si stemperavano in quelle dell'altro, producendo materiale assai originale, e un giorno Leiber ricevette una lettera in cui Fischer gli descriveva un personaggio immaginario: un abile spadaccino, noto come il «Gatto Grigio», il quale, pur essendo temuto da tutti, «aveva soltanto la statura di un bambino.» Nell'abbozzo di Fischer c'era anche l'incontro del Gatto Grigio con Fafhrd, il gigante nordico alto due metri; Fischer impostava anche lo scenario di un'era inesistente che poteva ricordare al lettore certi periodi medievali.

Laureatosi nel bel mezzo della Depressione, Leiber si lasciò convincere a seguire la carriera religiosa. Venne battezzato e cresimato di corsa e inviato come oratore a tenere sermoni in varie località del New Jersey troppo piccole per avere un ministro fisso del culto.

Leiber non aveva una profonda convinzione, ma pensava di poter svolgere la sua attività religiosa considerandola un «servizio sociale»; tuttavia, dopo cinque mesi, scopri che non era adatta né alla sua coscienza né al suo temperamento. Rinunciò a questa attività, ma il periodo da lui svolto come predicatore contribuì a dargli un atteggiamento cinico (e a fornirgli spunti per L'alba delle tenebre).

Dopo questo intermezzo religioso, Leiber ritornò all'Università di Chicago per seguire un corso di specializzazione. In questo periodo entrò anche in contatto con gli ambienti della sinistra radicale.

Nel 1934 entrò nella compagnia teatrale del padre. Con il nome d'arte di Francis Lathrop, scelto perché era il nome di un suo congiunto da parte di madre, recitò nella parte di Edgar in Re Lear e in quella di Malcolm in Macbeth. «Eravamo nel punto più basso della Depressione — ricorda Leiber, — e recitavamo in teatri che erano chiusi da anni. In uno c'erano perfino dei pipistrelli; ottimi per il Macbeth, ma un po' meno per il Mercante di Venezia.^ Ma presto la compagnia si sciolse. La carriera di grande attore shakespeariano di Fritz Leiber senior era agli sgoccioli. Andò ad abitare a Los Angeles con la moglie ed ebbe ancora un moderato successo come attore caratterista a Hollywood.

Mentre era nella compagnia del padre, Leiber junior aveva cominciato a scrivere racconti, ma aveva continuato a pensare al teatro come alla sua vera carriera. Aiutato dal padre, tentò di farsi un nome a Hollywood anche lui, ed ebbe una piccola parte in Camille, con Greta Garbo e Robert Taylor, e una porticina minuscola nel Grande Garrick di Errol Flynn (questa porticina «fini sul pavimento della stanza di montaggio»).

Mentre era all'Università di Chicago, Leiber aveva conosciuto una studentessa inglese, Jonquil Stephens, che amava le storie sovrannaturali, la poesia e la letteratura al pari di lui. A questo punto le somiglianze finivano, poiché Jonquil era alta meno di un metro e cinquanta. Ma come si suol dire, gli opposti si attraggono, e i due si sposarono nel gennaio del 1936.

A Chicago, Leiber entrò come redattore alla Consolidated Book Publishers: il suo lavoro consisteva nel revisionare articoli per enciclopedie e testi scientifici. Nel 1938 nacque un figlio, Justin, il quale è oggi professore di filosofia.

Prima del suo debutto a Hollywood, Leiber aveva provato la professione di scrittore. Un paio di suoi racconti non vennero accettati, ma infine egli ritrovò il progetto di racconto che gli aveva inviato Henry Otto Fischer — una trentina di pagine — e pensò di utilizzare per un proprio racconto i due avventurieri immaginati da Fischer: il Gatto Grigio e Fafhrd. Il racconto scritto da Leiber si chiamò Adept's Gambit (Il gambetto dell'adepto) e venne inviato a H.P. Lovecraft perché desse un parere; Lovecraft lo trovò molto interessante, e lo inviò a sua volta a Robert Bloch e Henry Kuttner.

Adept's Gambit è una delle migliori storie scritte da Leiber nel ciclo di Fafhrd e del Gatto Grigio: il primo, cioè il barbaro gigantesco, è un ritratto romantico dello stesso Leiber, mentre il secondo, con la sua piccola statura, è il ritratto di Fischer.

Leiber scrisse altre storie con questi personaggi, e la storia seguente, Two Sought Adventure (Due cercarono l'avventura) fu il primo racconto venduto da Leiber. Campbell lo acquistò per la sua nuova rivista «Unknown» e lo pubblicò nel fascicolo dell'agosto 1939. A questo racconto fece seguito una serie di altri quattro, tutti apparsi sulla stessa rivista, in cui gli elementi eroici e popolari del filone inaugurato da Robert E. Howard con le sue storie di Conan il Cimmero si univano al sottile umorismo che è tipico di Leiber.

Nello stesso periodo, Leiber iniziava anche a collaborare con «Weird Tales» con varie storie che presentavano in ambienti e modi moderni i vecchi temi delle storie di fantasmi anglosassoni. Questo, tuttavia, non si distaccava dal tipo tradizionale di storia sovrannaturale, e Leiber, alla ricerca di nuovi tipi di storie fantastiche, cominciò a scrivere nel 1942 un romanzo di tipo diverso: una storia che mostrasse un uso aggiornato e «scientifico» delle antiche tradizioni della magia.

Questo romanzo, Ombre del male (Conjure Wife; «Unknown», aprile 1943) parla di una giovane donna, la quale è certa che in un 'Università di provincia si pratica la magia: ella perciò adotta complesse precauzioni sovrannaturali per difendere il marito. È un romanzo molto divertente: Leiber è abilissimo nei dialoghi e mostra un umorismo e un'arguzia che non scivolano mai nella farsa.

Il punto interessante di Ombre del male è che questo romanzo non fa mai ricorso alle tradizionali trovate del romanzo gotico: orrori senza nome, minacce, terrori ecc. Il romanzo, vari anni dopo, nel 1960, venne sceneggiato per la compagnia televisiva NBC, con molta perizia: fu una delle migliori trasmissioni fantastiche televisive. Un film del 1963, invece, con Janet Blair e Peter Wyngarde, trasportò l'ambientazione in Inghilterra e cambiò troppi particolari, ed è molto inferiore alla produzione televisiva.

In questo periodo, Leiber cominciò a passare alla fantascienza. In precedenza aveva pubblicato soltanto un romanzo breve di questo tipo, They Never Come Back (Non tornano indietro), apparso nel 1941, centrato sulla curiosa idea che le forze gravitazionali e le onde radio viaggiano entro canali dello spazio, e che le astronavi possono viaggiare soltanto entro questi canali.

Tra le idee per romanzi di fantascienza, Leiber inviò a Campbell una variazione sul tema di un romanzo di Heinlein, Sesta colonna. Nel romanzo di Heinlein, i militari creano una nuova religione per sconfiggere gli asiatici che hanno conquistato l'America. Secondo Leiber, invece, una volta che i militari inventassero una religione e riuscissero con essa a prendere il potere, continuerebbero ad affidarsi ad essa per mantenere il proprio potere.

Presentando a Campbell il progetto dell' Alba delle tenebre, Leiber proponeva di inserire nella storia un movimento di resistenza contro la religione posticcia. Campbell gli diede la sua autorizzazione, e da allora Leiber è considerato colui che ha collegato tra loro fantascienza e sovrannaturale, anche se non fu in realtà il primo a farlo: già lo aveva fatto Lovecraft, inventando tutta una mitologia, e in anni più vicini a quelli di Leiber, l'aveva fatto Williamson nel Figlio della Notte (Darker Than You Think, 1940) e Heinlein in Waldo (1942).

In quegli anni, l'America entrava in guerra, ma Leiber, all'epoca di Pearl Harbor, era un pacifista convinto, e si fece assumere in una fabbrica di aeroplani per non dover indossare la divisa. Soltanto dopo un lungo dissidio interiore, giunse a convincersi che il diritto e la ragione erano dalla parte delle forze antifasciste.

Alla fine della guerra, Leiber ritornò a Chicago, dove venne informato che c'era la possibilità di entrare come vicedirettore nella rivista di divulgazione scientifica «Science Digest»: un amico, che occupava quel posto, stava per passare a un'altra rivista. Il lavoro per la rivista non era molto diverso da quello che Leiber aveva già svolto per la Consolidated quando faceva il redattore di enciclopedie; Leiber mantenne quel posto fino al 1956.

Nel 1951 apparve il primo di una serie di racconti di fantascienza di Leiber che svolgevano una critica della società. In quel periodo, Leiber si serviva come agente di Frederik Pohl, il quale lo incoraggiò a scrivere racconti di fantascienza sociologica per la rivista «Galaxy». Questi racconti contrassegnano il suo secondo periodo di grandi successi, a cominciare da Corning Attraction (Prossimamente; 1951), che destò una profonda impressione. Questo racconto presenta un visitatore che, proveniente dall'Inghilterra, entra in diretta conoscenza con la vita quotidiana di una New York post guerra atomica. Nella città è di moda per le donne portare maschere (molte donne sono state sfigurate dalle bombe), e regna una cultura decadente e crudele, amante della violenza. Leiber ci mostra magistralmente, in modo sempre indiretto, questa sua New York: l'effetto è quasi quello di un'indagine psichiatrica, e il racconto è un capolavoro della fantascienza.

Appointment in Tomorrow (Appuntamento a domani), apparso l'anno successivo, è quasi un seguito di Corning Attraction: nell'America del futuro, un gruppo che si professa «scientifico» e che si è assicurato il potere finge di risolvere tutti i problemi mediante un cervello elettronico pensante. Con grande pubblicità, questo gruppo annuncia i suoi successi, e la gente, che fondamentalmente vuole essere ingannata da rassicuranti bugie, crede alla macchina pensante, ai viaggi nello spazio, ai contatti instaurati con gli esseri civili che abiterebbero Marte. Invece la realtà è diversa: all'interno della macchina pensante c'è un uomo, le navicelle spaziali non esistono ecc. Quando un esponente del movimento cerca di convincere i compagni a realizzare le invenzioni tanto strombazzate, gli altri lo eliminano in modo molto efficace.

Con questi e altri racconti, Leiber stava assumendo il ruolo di poeta del mondo colpito dalla catastrofe atomica, ma nel 1953, prima che questa sua fase di ispirazione culminasse nella produzione di un grande romanzo, Leiber cominciò a risentire della sua duplice occupazione dì redattore e scrittore: lavorare per «Science Digest» durante il giorno e passare la sera e le domeniche a scrivere, disse lui, influiva sulla sua creatività. Invece di cercare di risolvere questo problema, cominciò a bere: pare anzi che sia stato questo il motivo per cui lasciò il posto di lavoro nel 1956. Poi, bruscamente, smise di bere.

In questo interregno, Leiber aveva perso quattro anni: anni in cui non aveva scritto nulla. Fece il suo rientro su «Galaxy», nel 1957, con il racconto Time in the Round (Tempo a tutto tondo), una piacevole storia sul teatro di domani.

Il grande romanzo di questo periodo fu Il Grande Tempo, apparso in due puntate nei fascicoli di marzo e aprile 1958 di «Galaxy». Questo romanzo parla di una guerra combattuta cambiando il passato e il futuro, ed è raccontata in forma colloquiale da una ragazza che fa la hostess nel «Locale», un night club senza tempo, sospeso al di fuori del cosmo. Il concetto filosofico del romanzo è il conseguimento, da parte dell' umanità, di uno stato di coscienza superiore, e la sua evoluzione da esseri capaci di dominare il tempo (cioè, esseri capaci di rivivere nel ricordo gli eventi passati), a esseri capaci di dominare le possibilità (esseri che trasformano in «ciò che è» tutto ciò che «potrebbe essere»). Questo romanzo fece assegnare a Leiber il premio Hugo per la migliore opera dell'anno.

Nello stesso anno, Leiber, che era apprezzato per il suo sottile umorismo, decise di provare a scrivere una farsa: Le argentee teste d'uovo (The Silver Eggheads) Tuttavia questo romanzo, scritto con umorismo assai pesante, non fu accettato da «Galaxy», e Leiber cominciò a cercare nuovi mercati per le sue opere. Venne accolto a braccia aperte da «Fantastic», che dedicò un intero numero alle sue opere. Tra queste era assai importante il ritorno di Leiber ai personaggi con cui aveva iniziato, Fafhrd e il Gatto Grigio: in quegli anni riprendeva l'interesse per la fantascienza avventurosa di Burroughs, ed erano sorti numerosi circoli di appassionati di fantascienza eroica; Leiber divenne da un giorno all'altro il più importante autore contemporaneo dì questo tipo di storie.

Il successo di queste opere di tipo fantastico non poteva nascondere a Leiber, tuttavia, l'insuccesso dell'ultimo romanzo da lui scritto, Le argentee teste d'uovo: la sua produzione si ridusse sempre più, e per alcuni anni le uniche sue opere apparse furono delle ristampe.

Nel 1960 e 1961, per sopravvivere, Leiber scrisse quattro sceneggiature — novanta strisce l'una — per i fumetti di Buck Rogers, ma senza molte soddisfazioni. Negli stessi anni, quando la American International acquistò Ombre del male per trame il film, Leiber ne ricavò una grande soddisfazione morale, ma neanche un soldo: i diritti cinematografici erano passati di proprietà dell'editore.

Comunque, nonostante la precarietà delle sue finanze, Leiber decise di dedicare più di sei mesi alla stesura di un romanzo di quasi trecento pagine, The Wanderer (Il Vagabondo), storia di un pianeta che compare improvvisamente nel sistema solare. Il pianeta vagabondo causa disastri che distruggono il genere umano, e secondo Leiber questo romanzo doveva rappresentare l'ultima parola nel genere dei romanzi «catastrofici».

Questo romanzo si inserisce in un filone iniziato centocinquant'anni fa: le reazioni dell'«uomo della strada» di fronte alla catastrofe. I moderni scrittori di fantascienza non hanno aggiunto molto a quanto hanno scritto coloro che li hanno preceduti. Tuttavia è possibile che The Wanderer indichi come si possa scrivere fantascienza in modo da soddisfare sia i lettori specializzati, sia quelli appartenenti al pubblico generale.

Comunque, la carriera di Leiber procede. Le storie di Fafhrd e del Gatto Grigio gli hanno dato la fama di miglior scrittore contemporaneo di fantascienza eroica Leiber è stato un pioniere nel modernizzare V antico racconto gotico, e ha mostrato come si possa introdurre nella fantascienza il fascino della fantasia tradizionale. Come stilista, è uno dei migliori scrittori che oggi operino nella narrativa del fantastico: possiede rare caratteristiche di caratterizzazione e di humor.

Articoli di Jimi Paradise

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