L’uomo nel labirinto, Morire dentro e Il tempo delle metamorfosi: tre capolavori che – rifacendosi ai modelli della tragedia greca e dell’avventura spaziale – raccontano sofferenze personali, la prigione delle convenzioni sociali e la lotta contro il destino.
Un viaggio attraverso i labirinti della mente, tra telepatia, smodata ambizione e fanatismo, per comprendere cos’è che ci rende “esseri umani”.
Dick Muller, esploratore spaziale, vive da anni all’interno di un gigantesco, mostruoso labirinto sul pianeta Lemnos, in esilio volontario dopo l’incontro con una specie aliena che lo ha reso portatore di una verità cosmica nauseante, che allontana i suoi simili.
Dono o maledizione che sia, quella “puzza esistenziale” è ora l’unica speranza di salvezza per l’umanità, e una squadra viene inviata alla sua ricerca.
Nella Manhattan degli anni Settanta, David Selig usa la sua capacità di leggere i pensieri per aiutare gli studenti e riscattare un’esistenza altrimenti insignificante.
Quando la sua dote inizia a svanire, si sente morire dentro, e cerca disperatamente di sopravvivere.
Kinnall Darival vive su Borthan, in una comunità che ha abolito le relazioni umane, i sentimenti, l’identità personale.
L’incontro con il terrestre Schweiz lo inizierà alla telepatia aprendogli gli occhi sul rigido codice religioso della sua gente.
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L'autore
Robert Silverberg (New York 1935) ha esordito negli anni Cinquanta, pubblicando poi classici della fantascienza moderna come Brivido crudele, Vertice di immortali, Ali della notte, Il tempo delle metamorfosi e Il castello di Lord Valentine. Vincitore di numerosi premi Hugo e Nebula, ha scritto anche romanzi storici, fantasy e libri di divulgazione.