Confessioni di un artista di merda di Philip K. Dick - nuova edizione Oscar Fantastica tra le novità in libreria Mondadori

Scritto nel 1959 ma pubblicato solo nel 1975 è l'unico tra i romanzi non fantascientifici di Dick a essere uscito durante la vita dello scrittore 



Confessioni di un artista di merda è tra i suoi libri più bizzarri e nello stesso tempo felicemente compiuti, una rappresentazione allucinata e lucidissima dei feroci rapporti familiari nell’America del Dopoguerra, ma anche il ritratto commovente di un individuo “inadatto”, smarrito davanti alla Storia e alla vita


L’artista di merda a cui è intitolato il romanzo è Jack Isidore, che passa la vita collezionando oggetti strampalati e idee ancora più bislacche: tra le altre cose, crede che la Terra sia cava e che la luce del sole abbia un peso. 

Ma soprattutto è convinto che il mondo finirà il 23 aprile 1959, come gli hanno rivelato per via telepatica gli extraterrestri. È un giovane uomo totalmente inadeguato alla realtà, tanto che la sorella Fay e il cognato Charley Hume lo prendono a vivere con loro, nella stupenda casa che possiedono a Drake’s Landing, California. 

Viste attraverso lo sguardo innocente e acuminato di Jack, però, le vite di Fay, Charlie, dei loro vicini Nat e Gwen, appaiono non meno scollegate dal mondo reale della sua e schiave di ossessioni forse più accettabili, ma non meno potenti. 



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L'autore 

Philip K. Dick (Chicago 1928 - Santa Ana, California, 1982), è considerato uno dei più importanti scrittori postmoderni, tra i classici della letteratura contemporanea. Dal suo romanzo Gli androidi sognano pecore elettriche? (1968) è stato tratto il film Blade Runner, che ne ha fatto uno scrittore di culto. Tra le sue numerosissime opere ricordiamo L'uomo nell'alto castello (1962), Noi marziani (1964), I simulacri (1964), Le tre stigmate di Palmer Eldritch (1965), oltre al capolavoro Ubik (1969).