Urania 1708 di novembre è Starborn e Godsons di Niven, Pournelle e Barnes

La colonia di Avalon, un’isola paradisiaca del quarto pianeta del sistema Tau Ceti, è al culmine della prosperità.


Sono passati quarant’anni dalla Guerra dei Grendel, e gli Avaloniani hanno trovato un modo atto a convivere con i feroci predatori autoctoni, o quantomeno a tenerli sotto controllo. 


Gli avamposti sul continente sono ben avviati e la nuova centrale idroelettrica sta per essere ultimata per compensare le perdite dei sistemi di produzione energetica subite in passato.


Ma la frontiera dello spazio è un traguardo che gli sta scivolando via dalle mani, insieme alle tecnologie del viaggio interstellare. Cassandra, la vecchia IA in orbita sulla nave Geographic dei primi coloni Terresti, veglia dall’alto sulle nuove generazioni, gli Starborn… ma come faranno quando lei non ci sarà più?



A mutare gli equilibri ci pensa l’arrivo dell’astronave dei  Godson, i “Figli di Dio”, un’antica setta religiosa che era stata tagliata fuori dalla colonizzazione di Avalon per via delle loro convinzioni estremiste sul destino dell’Uomo di diventare il dominatore del cosmo.

L’eco delle morti causate dai Grendel sono ancora una cicatrice fresca negli animi degli Avaloniani quando una nuova razza di predatori alieni fa la sua comparsa nei pressi della diga. Inquietanti esseri dalla forma di calamari, estremamente intelligenti, che gli Starbon pensano bene di battezzare Cthulhu.


E si sa, citare Lovecraft nello spazio non è mai di buon auspicio…


Con Starborn & Godsons (2020) si conclude la serie dei Grendel (“L’incognita dei Grendel”, Urania n. 1304, e “I figli di Beowulf”, supplemento al n. 1350).



Nella doppia prefazione, “Reminescenze su Starborn e Godson” e “La mia esperienza nella Terra dei Giganti”, Larry Niven e Steve Barnes riprendono i fili della storia e raccontano la genesi di questa straordinaria saga, frutto di un team di autori d’eccezione e magnifico esempio di world building della migliore science fiction.

All’interno, per i 70 anni di Urania, continua la storia del premio Urania con I vincitori 2017-2019, a cura di Mauro Gaffo. E per Oscar Vault, il fantastico in liberia, “Snow Crash: il Metaverso sta per diventare reale”, di Beppe Roncari.


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Gli autori

Larry Niven è nato in California nel 1938, ha esordito come scrittore nel 1964 ed è stato il maestro della fantascienza tecnologica degli anni Settanta e Ottanta.

Jerry Pournelle (1933-2017) prima di dedicarsi alla fantascienza ha lavorato nel programma spaziale statunitense e come giornalista scientifico, vincendo il premio Campbell nel 1973.

Steven Barnes, nato a Los Angeles nel 1952, è uno scrittore di fantascienza, fantasy e mystery con numerose incursioni nella sceneggiatura per tv e fumetti.