Non lasciarmi: la distopia targata Ishiguro, premio Nobel per la Letteratura

Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. 



Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. 

Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia

La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità più calda al distacco più violento. 

Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. 

Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. 



Cosa ne sarà di loro in futuro

Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? 

E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti? 

Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d'amore

È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia al rovescio che non vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita.



L'autore

Kazuo Ishiguro è nato a Nagasaki nel 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960. Tutti i suoi romanzi sono tradotti in Italia da Einaudi: Un pallido orizzonte di colline (1982), Un artista del mondo fluttuante (1986), Quel che resta del giorno (ultima edizione Super ET 2016), Gli inconsolabili (1995 e 2012), Quando eravamo orfani (2000), Non lasciarmi (ultima edizione Super ET 2016), Il gigante sepolto (2015 e 2016) e Crooner (2018). 

Per Einaudi ha pubblicato anche la raccolta di racconti Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (2009, 2010 e 2019) e La mia sera del ventesimo secolo e altre piccole svolte (2018). Da Quel che resta del giorno (Man Booker Prize 1989) è stato tratto un famoso film con Anthony Hopkins e Emma Thompson. Nel 2008 il «Times» l'ha incluso fra i 50 più grandi autori britannici dal 1945. Nel 2017 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura.