La vita davanti a sé: l'autore da cui è tratto il film Netflix scrisse tanta fantascienza!

Come per la Regina degli scacchi, perché non sfruttare l'occasione per parlare di un autore che scrisse molta letteratura fantastica?





Romain Gary, che scrisse anche con lo pseudonimo di Émile Ajar, è stato uno scrittore francese di origine lituana: molte le testimonianze del suo passato nelle sue opere.


Tornato di gran voga grazie al film Netflix "La vita davanti a sé" diretto da Edoardo Ponti, figlio del grande produttore e della diva partenopea naturalizzata svizzera Sophia Loren, che interpreta anche uno dei protagonisti.

Divenuto celebre per "Le radici del cielo", l'autore, dicevamo, scrisse molte opere fantastiche.

Vediamone alcune:

La locandina del film Netflix



Tulipe (1946, rivisto nel 1970) parla di una terra conquistata dai neri;

Gloire à nos illustres pionniers (1962);

Nella serie Gengis Cohn (La danse de Gengis Cohn, 1967 e La tête coupable del 1968) è lo stesso Cohn, un comico yiddish, che, come un dybbuk (spirito maligno ebraico), entra nella mente dell'ufficiale delle SS che aveva ordinato il massacro in cui Cohn è stato ucciso. Il romanzo si svolge alla fine degli anni '60, con l'ex ufficiale, ora sovrintendente di polizia, ossessionato dal suo dybbuk, che lo tormenta, e con la stessa Germania tormentata da un'incursione di figure allegoriche rappresentative della propria condizione spirituale;

Talent Scout del 1961 (prima edizione inglese del romanzo Les Mangeurs d'étoiles del 1966) è un racconto faustiano (patto col diavolo) in cui si immagina un dittatore del Sud America aspirare al potere assoluto, così tanto d'attualità in questi tempi, fa strano dirlo...

The Gasp (1973) un romanzo alla Brussolo, potremmo dire. In pratica si scopre che lo slancio vitale che fuoriesce dal corpo al momento della morte può essere catturato, e quindi utilizzato in guerra;

Les Cerfs-Volants (1980): il libro ritorna ancora, in modo minaccioso, all'Olocausto, che è reso attraverso un'articolazione realista della magia evocativa del lavoro di H. G. Adler (1910-1988) o di Aharon Appelfeld (1932-2018), anche se più pesantemente fantasticato;

Una foto dell'autore



Curiosità: 

Il vero nome dell'autore è Roman Kacew; scrisse anche con gli pseudonimi Fosco Sinibaldi, Shotan Bogat, René Deville e Émile Ajar, appunto. Tutti nomi che in russo richiamano le parole calore e bruciare, come ajar e gari.





Il trailer del film Netflix con Sophia Loren: