Mario Gomboli e Tito Faraci avevano già indagato sul passato del Re del Terrore “prima dell’arrivo di Eva”, sia ne Gli anni perduti nel sangue che in Io sono Diabolik...
Ma non avevano osato andare più indietro nel tempo, quando un giovanissimo Diabolik ancora non aveva un nome e viveva sull’isola di King.
Tuttavia la tentazione era forte e così, nel 2010, scrissero L’ombra della luna, che comprende un episodio in cui lui, adolescente, incontra la pantera nera da cui avrebbe preso il nome.
Il successo di quell’albo li spinse poi ad approfondire il tema e a ricercare altri pezzi mancanti della giovinezza del personaggio per svelare finalmente, tra vari aneddoti, l’evoluzione delle famose “maschere di plastica”. Lo fecero nel 2017, ne La maschera e il volto.
Che i disegni fossero ancora da affidare a Giuseppe Palumbo era scontato, dopo il successo degli episodi precedenti, mentre per il prologo e l’epilogo, la scelta cadde su Giuseppe Di Bernardo, già apprezzato autore di numerosi albi della collana tradizionale.
Le autrici
Nel 1962 Angela e Luciana Giussani, due belle, colte, spiritose e inquiete signore della buona borghesia milanese, ebbero il coraggio di diventare imprenditrici editoriali e non esitarono ad affrontare accuse e critiche, processi e sequestri pur di perseverare nella loro "grande avventura": Diabolik. Creative geniali, non inventarono "solo" il personaggio ormai entrato nell'immaginario collettivo degli italiani, ma anche un modo tutto loro di fare fumetto. Se ancora oggi il Re del Terrore è un mito sia per i lettori di fumetti che per i professionisti del settore, è anche grazie alle basi che loro posero più di mezzo secolo fa.