The Mandalorian Stagione 1 su Disney+: recensione e mega-spiegone degli episodi

In attesa dell'arrivo della Stagione 2 in streaming su Disney+ facciamo il punto della situazione sulla prima serie tv ambientata nell'universo Star Wars


Notizia di ieri che Disney punterà tutto sullo streaming nei prossimi anni, trasformandosi di fatto nella più agguerrita concorrente di Netflix



Torniamo alla serie The Mandalorian: come avevo già detto, il primo esperimento della saga delle saghe nelle serie tv è stato un'indubbio successo!


Pensando maliziosamente, ma non troppo, si può tranquillamente dire che alla Disney è anche "esploso in mano" il fenomeno Baby Yoda: a un'azienda di cartoni animanti che vende pupazzi non pare vero, il personaggio secondario, infatti, diventerà sempre più centrale nella Stagione 2, quindi probabilmente sapremo se è davvero un clone del defunto Yoda, se è invece una femminuccia o altro...


Attenzione: spoiler


Parliamo della Stagione 1: diciamocelo, questo progetto ha recuperato lo spirito originale del film del 1977, quando non abbiamo capito nulla ma ci siamo innamorati di quella galassia incasinata, povera, sporca in lotta con un fantomatico Impero Galattico apparentemente fatto di facce tutte uguali...

Ora, invece, l'Impero è in decadenza, viviamo il tempo dopo la caduta dell'Imperatore a Endor, ma siccome la storia non è lineare il tempo della ricostruzione della libertà e della democrazia non è facile (chi ha visto la conclusione della Saga Skywalker ne sa qualcosa...)

Anche "il racconto" è stato, a mio vedere, decisivo: pensiamo a come è stato "presentato" il piccolo Baby Yoda prima di comparire (un ricercato 50enne dentro a un'ovetto!) e come non è stato rivelato nulla della sua storia per tutta la durata della Stagione 1 (sappiamo solo che l'Imperial Remnant, per buttare lì una citazione del vecchio Universo Espanso, lo cerca vigorosamente...).


Ogni specie invecchia a suo modo...


Il Mandaloriano

Interessante anche il (co)protagonista: bravo l'attore, Pedro Pascal, evocativa la "razza": i mandaloriani e Mandalore sono sicuramente tra gli aspetti più interessanti delle storie collaterali della vecchia trilogia (pensiamo ai fan che ebbe Boba Fett, il cacciatore di taglie, pensiamo allo spazio dato al padre Jango, addirittura "papà" dell'armata dei Cloni della Repubblica Galattica)


Un Impero non ancora sconfitto

Com'è giusto e credibile, l'infernale macchina da guerra creata da Palpatine non si può rottamante da un giorno all'altro, complice anche le distanze siderali e i relativi tempi di percorrenza che la saga dei Jedi tende a ridimensionare forse troppo (provo ancora orrore quando rivedo la scena della distruzione della capitale della Nuova Repubblica Hosnian Prime visibile dai sistemi confinanti in Episodio 7, ma daaiiii...).

Di Signori della Guerra smaniosi di prendere il posto del defunto (ma non troppo) despota ne abbiamo avuto a bizzeffe nell'Universo Espanso, ora abbiamo un Moff (Moff Gideon, Giancarlo Esposito) alla ricerca del corpo di Palpatine intenzionato a resuscitarlo con tutti i mezzi, che invidiabile senso del dovere!


Ma la Dark Saber?

Colpo di teatro finale, la spada laser nera è un'arma creata dal primo Jedi proveniente da Mandalore 1000 anni prima della Battaglia di Yavin, Tarre Vizsla: questa particolare spada laser (si dice reagisca alle emozioni di chi la brandisca) subisce vari furti e ora è nelle mani di Gideon, vedremo se nella prossima stagione si capirà come ne è entrato in possesso...


Voto 9/10

Recuperato lo "spirito del '77"