Mediaset-Vivendi: la vera guerra è con le big tech USA!

La sentenza della Corte UE che, di fatto, supera la Legge Gasparri sembra spianare la strada ai piani di Bolloré nel nostro Paese


In realtà, una convergenza TIM-Mediaset-Vivendi creerebbe un campione del settore media-tlc che converrebbe soprattutto all'Italia!

Questo perchè, in primis il mercato spinge verso la convergenza di conenuti media-telecom (vedi i piani di Sky nelle telecomunicazioni o l'esempio brillante di TIM Vision) stante anche il fatto che il settore telecom viaggia da anni col freno a mano tirato, come si vede dal costante calo delle quotazioni in borsa delle principali compagnie telefoniche globali.


A questo si aggiunge, come avevamo visto tempo fa con NETFLIX (link), il rampante attivismo delle big tech USA verso il mercato dei contenuti: Apple, Google, Facebook, ma anche le conglomerate dei media tradizionali come Disney e Comcast (Sky in Italia) non sono state a guardare. Per non parlare di Amazon che, complice l'emergenza Covid, potrebbe svilupparsi senza freno nel campo e-commerce.

Proprio il mercato USA ha visto, di recente, il maggior consolidamento nel settore: da ricordare la mossa di AT&T su TimeWarner, ma anche l'acquisto del gruppo media di Rupert Murdoch da parte della Walt Disney Company proprio in un'ottica di ampliamento di contenuti per la propria web tv Disney+. Molto più d'effetto nel nostro Paese il passaggio per questioni antitrust del gruppo europeo Sky sotto l'ombrello Comcast, che già si era mosso su NBC, creando il campione statunistense delle tv via cavo.


5G, Reti wireless e banda ultralarga

In Italia è argomento recente, invece, il tema della rete unica: come successo con le reti elettriche e del gas, scorporate ai tempi della privatizzazione rispettivamente di Enel ed Eni e rese public company, si sta tentando di fare la stessa cosa con le infrastrutture dell'ex Telecom Italia ora TIM, evidentemente nel tentativo di porre rimedio agli errori della peggior privatizzazione dei tre grandi monopolisti statali. Per farla breve, per velocizzare la diffusione della banda ultra larga sul territorio nazionale si vuole fondere Open Fiber (gruppo Enel), che sta cablando il Bel Paese per i cavoli suoi, con la rete veloce di TIM, creando un'infrastruttura indipendente aperta a tutti gli operatori (persino Mediaset e Rai hanno prospettato il loro ingresso, per dire...).

A questo proposito, proprio un consolidamento nel settore sarebbe utile al nostro mercato: ormai TIM è troppo piccola per competere nel settore tlc globale (oltre l'Italia e presente solamente in Brasile) e Mediaset se la deve vedere con la scalata ostile di Vivendi. Una fusione trans-nazionale a tre tra i tre player creerebbe il maggior conglomerato media europeo operante nei settori chiave, rendendo obsoleti operatori tradizionali quali Telefonica, Deutsche Telecom e BT (che infatti stanno soffrendo molto in borsa).

Il settore media negli Stati Uniti (2018):


L'evoluzione del settore media USA 1983-2011: da 50 a 6 aziende!


Le maggiori compagnie telefoniche nel 2007 e dieci anni dopo:


Il frastagliato mercato telefonico europeo nel 2017:


Nel mercato tlc francese si prospetta un "consolidamento a tre" come successo in Italia dopo la fusione Wind-3:


Anche il mercato dei media è molto frastagliato in Europa:


Un consolidamento Vivendi-TIM-Mediaset potrabbe, in prospettiva, portare ad aggregare Mediaset Spagna e la tedesca ProSiebenSat e arrivare a creare un gigante da 30 miliardi di euro di fatturato.


Bolloré in Italia

Il finanziere francese è da anni molto attivo in Italia: ha partecipazioni rilevanti in TIM e Mediaset, ma anche in Mediobanca. La sua finanziaria spazia dal settore energetico a quello dei servizi, rilevanti le attività dei media con Vivendi (fatturato 2020 stimato verso i 20 miliardi di euro) e Universal, leader mondiale del settore musicale, della quale sta trattando la vendita di un'ulteriore quota del 10% per 3 miliardi ai cinesi di Tencent, mentre è praticamente fuori dal settore videogame dopo la vendita del leader assoluto mondiale Activision-Blizzard (6,5 miliardi di dollari i ricavi 2019).


Titani e giganti: 





La partita francese: Lagardère


Con la enorme liquidità in portafoglio (in prospettiva in crescita, se Vivendi dovesse in qualche modo cedere le partecipazioni italiane) Bolloré ha anche lanciato una campagna assieme al fondo USA Amber contro il conglomerato media francese Lagarère (7,2 miliardi il fatturato 2019, vedi anche il grafico poco sopra) scontrandosi con la stessa famiglia Lagardère che si è vista costretta a chiedere aiuto all'uomo più ricco di Francia, Bernard Arnault (LVMH): chissà se anche la moda può essere interessata al consolidamento coi media?


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