I marziani di Kim Stanley Robinson

È possibile inventare un mondo veramente nuovo? Dobbiamo creare una nuova Terra?



O dobbiamo ideare un mondo diverso, attenti a non alterare quella verginità primordiale del pianeta rosso?


Perché nel momento in cui i marziani siamo noi, liberarci dal modo indissolubilmente umano che abbiamo di pensare si rivela una sfida tanto ardua quanto scalare la vetta più alta del sistema solare.

In un fenomenale ribaltamento cromatico, infatti, l'ambientalismo diventa rosso, non più il colore del fuoco che distrugge, ma quello del pianeta da proteggere, mentre il placido verde terrestre è ormai il simbolo violento dell'invasione, della colonizzazione.



Così come l'America, anche Marte esisteva prima della sua "scoperta": i tumulti e le lotte che lo agitano ci ricordano che il sovrumano potere della tecnica non è mai neutrale o intrinsecamente positivo, non è cioè un segnale del progresso, ma uno strumento al servizio degli umani e delle loro idee.

Ne "I marziani" Kim Stanley Robinson arricchisce l'universo della Trilogia di Marte con elementi eterogenei e testi diversissimi: esplorazioni della natura rossa, storie di rivoluzionari, storie d'amore che s'interrompono e riprendono a distanza di secoli, moderne leggende sugli abitanti veri o presunti delle profondità del pianeta, articoli scientifici e perfino la Costituzione di Marte.


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