Gli Urania in edicola questo mese, luglio 2019 - Arthur C. Clarke, Jack McDevitt e Stranimondi

Grandi titoli anche per questo mese per la collana da edicola dell'editore italiano



Un mese con prevalenza di racconti, quelli tutti italiani della collezione Stranimondi e quelli super-classici di Arthur Clarke



Dal blog di Urania:

Urania Collezione 198: Arthur C. Clarke, “Terra e Spazio” – volume 2




“Terra e Spazio” Volume 2 è la seconda parte di quattro di un’enciclopedica raccolta di racconti di Arthur C. Clarke. In questo ricco volume che consta di ben 21 titoli, sono quattro i racconti ancora inediti in Italia.


Ecco l’indice dei contenuti:

– Strada buia
– Silenzio, prego
– Problemi con i nativi
– La strada verso il mare
– La sentinella
– Vacanza sulla Luna
– Ombre sulla Luna
– Al bivio
– Superiorità
– Se mi dimentico di te, oh Terra…
– Tutto il tempo del mondo
– I nove miliardi di nomi di Dio
– I posseduti
– Il parassita
– Giove Quinto
– Spedizione sulla Terra
– L’altra tigre
– Campagna pubblicitaria
– Corsa agli armamenti
– In profondità
– Il mattino del quarto giorno



L’introduzione di Franco Forte che apre il volume:

Nei suoi racconti brevi, l’autore di origini inglesi che ha trascorso gran parte della sua vita sull’isola di Ceylon, l’attuale Sri Lanka, è sempre riuscito a esprimere la capacità di sorprendere il lettore con idee nuove e in anticipo sui tempi, che spaziano in tutti i campi della science fiction, da quella “spaziale” a quella “sociale”. Da qui l’idea del titolo di questa raccolta, Terra e spazio...


Urania 1668: Jack McDevitt, “Codice Hercules”




Che cosa succederebbe davvero se il SETI dovesse captare un messaggio artificiale proveniente da un angolo remoto della nostra galassia? È la domanda a cui cerca di rispondere il romanzo di Jack McDevitt “Codice Hercules”.

A differenza della maggior parte delle storie di fantascienza che trattano il tema del “primo contatto”, il libro di McDevitt si distingue nettamente per il fatto che non c’è dialogo fra gli esseri umani e l’intelligenza aliena latrice del messaggio. Come potrebbe esserci, d’altronde? La comunicazione proviene da milioni di anni luce di distanza.

Quello su cui si concentra “Codice Hercules” sono le conseguenze realistiche di quello che significherebbe avere una risposta definitiva a una delle eterne domande dell’uomo: «Siamo soli nell’Universo?», affrontando lo scenario da tutti i punti di vista, religioso, politico, sociologico ed economico.

Una curiosità: il progetto SETI, Search for Extra-Terrestrial Intelligence, è nato ufficialmente nel 1974, mentre “Codice Hercules” è uscito nel 1986, in pieno periodo di Guerra Fredda. Per questo motivo l’autore nel 2015 ha sentito il bisogno di rivedere il testo originale, come spiega nella “Premessa”, ed è questo il testo che avrete davanti su Urania 1668.

Jack McDevitt è nato nel 1935 a Philadelphia e ha cominciato a dedicarsi alla scrittura a partire dagli anni Ottanta. Su Urania sono già usciti diverse sue opere: “Il sonno degli dei” (The Engines of God, 1995, n. 1340), “Seeker” (id., 2005, n. 1546), “Cauldron, fornace di stelle” (Cauldron, 2007, n. 1568) ed “Echo” (id., 2010, n. 1593).

“Codice Hercules” (Hercules Text, 1986), suo primo romanzo, è stato finalista al premio Philip K. Dick.



Urania Millemondi 84: AA.VV., “Strani Mondi”


autori: Abbate/Di Fazio, Battisti, Conforti, Del Popolo Riolo, Fantini, Farris, Fontana/Tortoreto, Kremo, Morellini, Schiavo Campo, Tonani, Valentini, Vastano, Vietti, Voudì (a cura di Franco Forte)



Sapete cosa sono gli oggetti che compaiono sulla copertina di questo Millemondi?

Space Debris ovverosia “detriti spaziali”: così si chiamano i frammenti di satelliti, astronavi e motori di razzi, alcuni minuscoli come una vite, altri grandi come piccoli asteroidi, che ruotano inesorabilmente intorno al nostro pianeta.

Centinaia di migliaia di oggetti le cui orbite sono costantemente monitorate da Nasa, Esa, Roscosnos, Cnsa, Isro e Jaxa per garantire la sicurezza dei corpi orbitali davvero importanti per l’umanità: le stazioni spaziali, i satelliti meteorologici, di telecomunicazione e di geoposizionamento. E non sempre distinguere i secondi dai primi si rivela un lavoro non facile.

Allo stesso modo, è difficile ma importantissimo selezionare, fra la massa di “rumore bianco” di romanzi e racconti che vengono pubblicati ogni ogni anno, quelle voci capaci di distinguersi davvero ed elevarsi per qualità e significato.

Dopo “Strani Giorni”, il Millemondi curato in collaborazione con Giuseppe Lippi nel 1998, e sulla scia del grande successo di Strani Mondi, l’annuale convention milanese dedicata al fantastico, il curatore di questa raccolta, Franco Forte, ha selezionato 15 racconti di altrettanti autori italiani contemporanei che si sono distinti nel campo della science fiction, con l’ambizione di dare alla luce una “Year’s Best SF” tutta italiana che rappresenti il meglio della fantascienza del nostro paese.

15 racconti che vi faranno camminare in punta di piedi fra i ghiacci della Groenlandia, all’ombra di maestose arbopoli futuristiche, oltre i limiti dell’Ipersfera. Un momento sarete in viaggio verso l’orlo esterno della galassia o in compagnia di una post umanità ringiovanita quantisticamente, quello dopo navigherete lungo i canali di Nuova Venezia, e quello dopo ancora tratterrete il fiato fra le pareti claustrofobiche di uno sperduto avamposto spaziale.

Scoprirete se Inferno e Paradiso sono soltanto luoghi immaginari, capirete come appaiono le nostre città ai turisti alieni e tornerete su una Terra ormai abbandonata e coperta da misteriose coltri di nuvole perenni, oppure salvata da api meccaniche. Assisterete alla nascita del primo automa della storia, visiterete la Roma del futuro, lavorerete in orbita come spazzini orbitali e tornerete a immergervi nelle sabbie di Mondo9 di Dario Tonani.


Il curatore

Nato nel 1962, Franco Forte è editor delle storiche collane Urania, Segretissimo e Il Giallo Mondadori. Scrittore con all’attivo una ventina di romanzi, quasi tutti pubblicati da Mondadori (fra cui “Romolo – Il primo re”, scritto a quattro mani con Guido Anselmi, e “Cesare l’Immortale”), è stato anche traduttore di autori, come Walter Jon Williams, Harry Harrison e Donald Westlake, autore di film (“Parasitic Twin”) e fiction televisive, come “Distretto di polizia” e “RIS – Delitti imperfetti”.


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