La Supremacy: l'ammiraglia di Snoke pezzo per pezzo

Siamo saliti a bordo della base mobile del Leader Supremo per scoprirne tutti i segreti!



Distrutta negli Ultimi Jedi, è più di una città ambulante, è una vera e propria stazione spaziale, unico vero quartier generale del Primo Ordine


Un'unica ala volante larga decina di chilometri scelta direttamente dal regista Rian Johnson in pochi minuti tra i bozzetti presentati, come dice il responsabile del design:


Le prime versioni della Supremacy, come risulta dal libro "The art of The Last Jedi":






Verso la versione definitiva:



I poderosi motori della nave:



Le dimensioni del Mega Star Destroyer:


Una base, una città, un quartier generale: in una parola, una vera e propria stazione spaziale mobile con spazio per fabbriche capaci di assemblare star destroyer, mezzi di terra e TIE fighter. Ecco le sezioni della grande città volante, come risulta dal libro "The Last Jedi: Incredible Cross Sections":

Sulla nave possono stazionare fino a 8 star destroyer:


Eccone uno in costruzione in uno degli hangar, proprio di fianco agli immensi serbatoi d'acqua:





La parte centrale, con il ponte principale, la sala del trono di Snoke e una sala per le adunate da 200.000 posti. L'equipaggio totale della Supremacy può arrivare fino a circa 2.200.000 unità:




Un altro hangar di stazionamento per star destroyer. L'accesso avviene dalla parte inferiore della nave:







I particolari

Un dettaglio degli hangar:


La sala del trono e la sala delle assemblee:


Le scene del film

La prima vittima:


Le grandi bocche di accesso agli hangar nella parte inferiore della nave, sufficientemente grandi per il passaggio degli Star Destroyer:



Gli hangar:




La sala del trono:


Il principale ponte di comando:




All'inseguimento della Raddus, ammiraglia della Resistenza:


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