La Rosa Quantica, Armenia - L'introduzione all'autrice di Salvatore Proietti

Presentiamo un estratto de La Rosa Quantica, unico romanzo pubblicato in italiano dell'autrice americana



Il libro appartiene al Ciclo dell'Impero Skoliano che, fatta eccezione per questo libro e per la novella Un ponte sull'abisso di Delos, non è mai stato tradotto in Italia!


L'ORDINE DI LETTURA DEL CICLO




CATHERINE ASARO:
Sentimenti quantistici e le parole della scienza

Catherine Asaro presenta una fantascienza leggera e popolare nelle ambizioni. Se in passato la Science fiction aveva spesso separato (o addirittura contrapposto) l’analisi dell’interiorità e dei rapporti interpersonali dall’enfasi sulla scienza hard, per molti autori questa è ormai una distinzione sorpassata. E qui ci troviamo davanti, allo stesso tempo, a un complicatissimo feuilleton e a una trama che non può fare a meno della scienza.

In realtà, la distinzione ha perso di senso almeno dagli anni Ottanta. Nel 1984, il cyberpunk inizia il suo rinnovamento della fantascienza con un romanzo, Neuromante, di William Gibson, in cui è centrale una serie di intrecci sentimentali che coinvolgono sia esseri umani sia entità virtuali. La natura può cambiare ed essere modificata, ma la necessità dei rapporti affettivi rimane: anche i cyborg e le intelligenze artificiali possono e devono cercare l’amore.

Ugualmente, pensiamo alla SF delle donne, da Ursula K. Le Guin in poi, in cui autrici delle generazioni successive come Vonda N. Mclntyre e C.J. Cherryh hanno unito plot sentimentali e scenari che parlano di biotecnologie e avventura spaziale, clonazione e ingegneria genetica, che affrontano i dilemmi delle relazioni affettive nell’era della modificabilità del corpo. In Inghilterra, un discorso simile può essere fatto per Gwyneth Jones. Ancora più evidente a tutti è la compresenza di queste due componenti nella fantascienza cinematografica e televisiva.

Dal 1995, a questo filone si è aggiunta Catherine Asaro con la sua saga dell’≪Impero Skoliano≫, che sfida molte delle aspettative di ciò che il mercato ci ha abituati ad aspettarci nella struttura narrativa seriale del ≪ciclo≫. Sin dagli esordi pulp la fantascienza, come tutta la narrativa popolare, è affollata di cicli e saghe seriali. Dagli inizi letterariamente goffi di Edgar Rice Burroughs e Doc Smith, passando per creazioni più raffinate come la Fondazione di Asimov e la Storia futura di Heinlein, si arriva al planetary romance di Dune e alla nuova fioritura degli anni Ottanta (Gene Wolfe, Julian May, e le più commerciali serie di Marion Zimmer Bradley e Anne McCaffrey). Dopo Guerre stellari, la proliferazione dei cicli è soprattutto quella, quasi mai di gran qualità, della ≪sf militare≫, troppo spesso militarista. Il modello contemporaneo più prossimo alla Asaro è Lois McMaster Bujold, con il suo Miles Vorkosigan, eroe-antieroe del ciclo VOR che fonde ambientazione militare, space opera e trama sentimentale in una revisione altamente problematica della SF avventurosa, scanzonata ma critica e chiaramente antimilitarista. Con lei, il feuilleton rientra a pieno diritto nella SF, aprendo una strada particolarmente promettente.

Torniamo a Catherine Asaro. Più che una catena di storie costruite per accumulazione, in cui è indispensabile seguire l’ordine cronologico, il ciclo skoliano è una serie di avventure ambientate nello stesso sfondo, in vari momenti. C'è una storia dell’universo che si dipana e si modifica, anche nel passato, via via che i romanzi aggiungono dati relativi a quei vari momenti. Ma molti dei romanzi, e in particolare La rosa quantica, sono del tutto indipendenti dagli altri, legati al ciclo da tenui allusioni (personali o generali, dalla parentela dei protagonisti a passati eventi storici) presentate in brevissime pause espositive che in realtà servono tanto a riempire qualche lacuna quanto ad aprire spazi per ulteriori sviluppi. Anche per questo ci e sembrato opportuno riprendere la cronologia originalmente in appendice al romanzo (assicurandoci di inserire il riferimento ai soli due episodi finora tradotti), che pure comprende già alcune opere successive, piuttosto che quella aggiornata, reperibile nel sito dell’autrice: www.sff.net/people/asaro

Finora, come si diceva, di questo ciclo sono usciti soltanto il racconto Aurora in Four Voices, del 1998 (Aurora a quattrovoci, nell’antologia Strani universi 2, a cura di Piergiorgio Nicolazzini, Nord 1999) e il romanzo breve Walk in Silence, del 2003 (Un ponte sull’abisso, Delosbooks 2006). L’unione di hard SF e intrecci sentimentali inizia sin dal primo romanzo, Primary Inversions (1995), storia d’amore fra telepatia e tecnologia spaziale, la cui protagonista è una pilota spaziale sorella del protagonista della Rosa quantica, in cui viene evocata en passant. Nel successivo Catch the Lightning (1996) l’ambientazione è la California contemporanea. Come in tutti i romanzi seguenti lo sfondo della Dinastia Ruby e dell’Impero Skoliano è un canovaccio su cui si presentano scenari estremamente variegati.

Fra tutti, il massimo successo è arriso alla Rosa quantica, dapprima pubblicato nel 1999, a puntate e in una versione molto più breve, sulla rivista ≪Analog≫ (specializzata in fantascienza hard, di cui la Asaro è assidua collaboratrice) e poi ampliato nel 2000 nel volume qui pubblicato, vincitore nel 2001 del premio Nebula assegnato dalla SFWA, l'associazione degli scrittori di fantascienza americani. Ci è sembrato giusto iniziare la nostra presentazione del ciclo da questo spin-off, indipendente ma culmine rappresentativo di tutte le sue tematiche ricorrenti anche negli altri romanzi (thriller fantascientifici e fantasy) della Asaro, non appartenenti alla saga skoliana.

Sul triangolo amoroso e sullo scenario del pianeta arretrato, lasciamo che la trama parli da sola. Qui vorremmo insistere nel dire che il romanzo ci conduce alla scoperta di uno sfondo in cui le capacità mentali ed ≪empatiche≫, così come le caratteristiche fisiche dei protagonisti (gli ≪umani≫ e la ≪natura≫ dei pianeti, e le virgolette sono decisamente necessarie) sono il risultato di esperimenti genetici e biotecnologici. In altre parole, in questa storia d’amore il concetto di natura è del tutto diverso da quello del nostro mondo. In effetti, nella Rosa quantica la natura non esiste più. Esistono però i sentimenti, nuovi e sempre uguali in un mondo costruito (e anche l’esistenza stessa dei pianeti potrebbe essere il risultato dell’artificio umano, o meglio ≪umano≫) a volte nel nome della ricerca del sapere, a volte nel nome della manipolazione e del dominio. In fondo, questa è anche la storia di riscatto di una specie artificiale di schiavi.

Il progredire della trama si dipana in un linguaggio che sempre più assume un doppio valore, che rivela la costante presenza dell’artificio in ogni aspetto delle vite e dei rapporti ≪naturali≫ di Kamoj, Vyrl e tutti gli altri personaggi. E' il ≪saggio≫ conclusivo in cui l’autrice rivela il background scientifico della trama, in realtà, diventa quasi un’aggiunta divertita ma non indispensabile: la centralità della scienza era già evidente. Anche nei ruoli sessuali, i protagonisti sono spesso tutt’altro che appiattiti su maschere stereotipate.

Forse sarebbe un’esagerazione definire La rosa quantica un romanzo femminista, certo è che alla Asaro piace giocare con quei ruoli, in modo divertito ma chiaro. Reimmaginare l’amore in mondi (quelli dei personaggi, quello di noi lettori) dove la scienza e la tecnologia hanno totalmente ridefinito i concetti di natura, corpo e mente: non è l'obiettivo di poco conto che, con tutta l’irriverente, ambiziosa umiltà della letteratura popolare, si prefigge la fantascienza di Catherine Asaro.

Salvatore Proietti

Salvatore Proietti. Un intellettuale al servizio della letteratura fantascientifica. Romano, laureato in lingue e letterature straniere, con studi di specializzazione sia in Italia sia in Nordamerica. Traduttore capace, saggista e critico letterario, Proietti insegna letterature angloamericane all’Università della Calabria.




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