Mi spiegate come recensire un libro: trama o traduzione?

Un caso a campione: il ciclo di Ringworld pubblicato da Fanucci. Massacrato nelle recensioni, ma più che altro per la traduzione...



Fanucci, abbiamo un problema con le traduzioni? Parrebbe di sì...


Ma il problema che mi sono posto io è: dobbiamo valutare un libro per la trama o per la traduzione?

Perché un voto basso potrebbe andare a colpire il romanzo, non l'editore... Ma questo, sinceramente, non sono riuscito a capirlo!

Vediamo, a campione, alcune recensioni sul sito Amazon all'edizione italiana del 2018 dei primi due libri del romanzo, con l'autore del commento censurato. Gran parte delle critiche verte sulla traduzione, la quale sembra aver influito sul giudizio finale e, quindi, sul voto che compare nelle vendite:




Il risultato è che, ad oggi, i due libri compaiono con un voto medio di 2,5 stelle e 3 stelle, forse un po' esagerato, pur ammettendo i limiti di uno scritto del 1970...


Giusto per fare un parallelo, l'ultima edizione relativa all'autore presso una casa editrice concorrente (Urania Mondadori) ha una valutazione media di 4 stelle:


Aprendo, poi, la bibbia delle recensioni (goodreads, edizioni in inglese) i voti si confermano alti e con decine di migliaia di recensioni (senza, quindi, l'effetto della singola recensione molto alta o molto bassa). Evidentemente la questione su come valutare un'opera letteraria permane!


Il precedente: Ancillary Justice di Ann Leckie è stato oggetto di molte critiche per la traduzione (l'autrice usava il genere neutro o, al massimo, femminile per i personaggi. Posto che il neutro non esiste in italiano, l'editore ha optato per mantenere il maschile come genere predominante nella trduzione italiana). Il ciclo è rimasto incompleto e sappiamo che verrà ripubblicato a breve da Mondadori negli Oscar Fantastica con una nuova traduzione (articolo).


I romanzi del ciclo: