Dopo Independence Day capiamo gli E.T. con Asimov!

Oscar Saggi pubblica un interessante saggio del maestro della fantascienza che riflette sulle caratteristiche delle civiltà estraterrestri



Oltre ad Asimov, possiamo analizzare la scala che ha provato a classificarle, postulate nel 1964 dall'astronomo russo Nikolaj Kardašëv


Eccole:

Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia disponibile sul suo pianeta d'origine (secondo i calcoli che Kardašëv aveva proposto inizialmente 4x1012 watt)

Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt)

Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt)


La civiltà umana sarebbe pertanto una civiltà ancora di "Tipo 0", in quanto utilizzerebbe solo una frazione dell'energia totale disponibile sulla Terra. Carl Sagan ha definito un metodo per calcolare, a partire dai tipi iniziali, anche i decimali. Secondo questo metodo la civiltà umana sarebbe ad un livello di 0,7.

Secondo Kardašëv la Terra nel 1964 avrebbe potuto percepire la presenza di una civiltà di tipo III sotto forma di emanazioni di onde radio o di fasci laser. Nel 1965 ritenne di aver intercettato uno di questi segnali nella radiogalassia CTA 102 e la notizia venne pubblicata con grande risalto dall'agenzia Tass, ma in seguito apprese che pochi giorni prima un astronomo olandese, Maarten Schmidt aveva identificato il segnale come l'emissione di un quasar. In seguito Iosif Šklovskij, principale collaboratore di Kardašëv, giunse alla conclusione che una civiltà di tipo III non potrebbe che autoestinguersi, secondo il concetto della singolarità tecnologica.

Jack Cohen e Ian Stewart hanno sostenuto che se non possiamo comprendere civiltà più avanzate, non possiamo neppure ipotizzare in che modo esse si evolvano. Inoltre il progresso tecnologico umano è dipeso da una successione di scoperte, talvolta fortuite, come la scoperta della penicillina, e dalla presenza di determinate condizioni, come la presenza dei combustibili fossili, che potrebbero non essere universalmente diffuse. Le alte energie appaiono necessarie per riuscire ad accorciare le enormi distanze spaziotemporali tra le stelle (cunicoli spaziotemporali) e quindi a un rapido passaggio all'acquisizione della disponibilità di energie di livelli superiori. Seguendo la progressione esponenziale sono stati estrapolati ulteriori tipi di civiltà ancora più avanzate:


Tipo IV: in grado di controllare tutta l'energia di un superammasso di galassie (circa 1046 watt)

Tipo V: in grado di disporre dell'energia dell'intero universo visibile (circa 1056 watt). Una civiltà di questo livello è probabilmente ipotizzabile nell'ambito della teoria del punto Omega di Frank Tipler


Civiltà ancora più avanzate sono state immaginate nella fantascienza:


Tipo VI: livello energetico di più universi (1066 watt), con la possibilità di alterare le leggi della fisica su ciascuno degli universi multipli.

Tipo VII: divinità con capacità di creare universi a volontà e di utilizzarli tutti come fonti energetiche (un esempio è dato nel racconto di fantascienza L'ultima domanda di Isaac Asimov).

Tipo VIII: divinità superiore capace di creare universi a proprio piacimento, ma che attinge energia da fonti non-cosmiche.

Tipo IX: divinità estremamente superiore capace di creare oggetti non-cosmici che utilizza come fonte primaria di energia.

Tipo X: esseri che hanno raggiunto una capacità tecnologica tale d'aver abbandonato il mondo cosmico come lo conosciamo per continuare a vivere ed evolversi in "universi" non-cosmici creati da loro stessi, al di fuori delle nostre leggi fisiche e quantistiche, ipoteticamente parlando questi esseri possono essere realmente considerati degli Dei nel senso stretto della parola.


Scala Kardashev-Atraxi sulla capacità energetica (dall'universo MARVEL - Doctor Who):




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