L'Abramverse ha certamente rinnovato la serie di Star Trek, purtroppo allontanando i fan più radicali...
Ma ne ha anche creati di nuovi: ecco perché è il caso di esplorare l'universo creato da Gene Roddenberry nel 1966 con la cosa più nerd al mondo, le mappe stellari!
Facciamo una premessa: la Federazione Unita dei Pianeti o Federazione dei Pianeti Uniti viene fondata nell'anno terrestre 2373 da oltre 150 sistemi stellari per una superficie (o meglio, un volume) di 8.000 anni luce
Nella mappatura galattica questo territorio è a cavallo dei quadranti alfa e beta: nel secondo ci sono altre civiltà che la Federazione ha incontrato nella prima serie, come i famosi Klingon e i segretissimi Romulani, mentre il primo ha dato materiale per serie più recenti, come i Cardassiani e il varco spaziale verso il Dominio.
Insomma, sentimentalismi a parte, se Geigei ha "distrutto" Vulcano e spifferato che in futuro Romulus verrà disintegrato da una nova, rimane ancora molto spazio da esplorare.
Nella serie Star Trek: Voyager del 1995, per esempio, una nave della Federazione viene sbalzata nel quadrante delta, inesplorato, dove assieme a nuove specie e civiltà galattiche l'umanità trova i suoi nemici più acerrimi: i Borg!
In Star Trek: Deep Space 9 [ne abbiamo parlato anche QUI], invece, una stazione cardassiana conquistata dalla Federazione sorveglia un tunnel verso il quadrante gamma: laggiù c'è il Dominio, una potente entità spaziale a caste dove al vertice abbiamo dei mutaforma.
Ma l'universo di Star Trek è fatto anche di "piccole cose": ecco perché questa cartografia si espande mostrando anche le entità minori, se di minori si può parlare, attorno alla FPU. Qui possiamo anche vedere la famosa "zona neutrale", fascia cuscinetto che cinge l'Impero Stellare Romulano (verde, non a caso) dalla Federazione stessa e dall'Impero Klingon.
Qui sopra possiamo vedere un tentativo di suddivisione in settori, mentre qui sotto possiamo anche capire cosa un settore sia. Essenzialmente un "quadrotto" di volume di spazio con all'interno svariati sistemi stellari:
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Concludo proponendo un parallelo con l'esempio del videogioco Elite Dangerous: la modalità di visualizzazione degli imperi stellari è molto avanzata negli anni e, forse, una visione alla Roddenberry sarebbe troppo semplicistica, troppo bidimensionale... Forse...