John C. Wright, il grande incompreso

I grandi inediti 


Nel lontano 2004 l'Editrice Nord, blasonato nome dell'italica fantascienza appena passato di mano sotto l'ombrello Gems, si lancia in un'ardita operazione editoriale: la pubblicazione del Ciclo dell'Età dell'Oro di John C. Wright.


rizzoli+mondadori

Il progetto ha un discreto successo, ma non abbastanza per un gruppo (forse l'unico) abituato a vendere come Gems e Nord viene snaturata in quel miscuglio di generi che è ancora oggi...



John C. Wright, definito dal Publishers Weekly uno dei nuovi talenti di SF più importanti di questo secolo, è un autore mediamente prolifico specializzato in grandi cicli. Potremmo ascriverlo nella Nuova Space Opera, ma sarebbe limitativo. La stessa NSO è un birbante arlecchino rispetto all'originale...

età+delloro

Possiamo annoverare, tranquillamente ma non troppo, Wright anche tra i Grandi Inediti in Italia, perchè per ora delle sua produzione è stato tradotto solamente il suddetto ciclo. In questa trilogia, detta anche dell'Ecumene Dorato, si immagina una società perfetta (?) del lontano futuro che ha colonizzato gran parte del sistema solare e dei suoi habitat. In questa società (il romanzo è del 2002) l'uomo è trasceso de facto dalla sua fisicità grazie alla tecnologia e la mente, o meglio, le menti comandano indisturbate e con immensi poteri: chi ha più spazio di immagazzinamento dati, per esempio, ha anche più poteri e viceversa.

mondadori+rcs
le due edizioni italiane dell'Età dell'oro: Cosmo del 2004 e
Cosmo Biblioteca del 2007, entrambe Nord
La mente umana diventa, fondamentalmente, un sofisticato supercomputer, oltre che eterna visto che viene superato il concetto di morte, e può partecipare ai calcoli, in senso buono, di menti unificate: mi viene in mente un altro grande della fantascienza contemporanea, Peter F. Hamilton, che immaginala Terra come una raccolta delle menti degli scomparsi oltre che pianeta abitato dai vivi nella sua Trilogia del Vuoto.

Ma in questo futuro dove tutto sembra essere soft si sviluppa proprio la vicenda del protagonista, Phaeton Prime Rhadamanth, figlio dell'essere più potente del Sistema Solare. Phaeton perderà gradualmente le sue posizioni privilegiate e diverrà a poco a poco un reietto, un esule, alla ricerca della sua vera memoria dopo che gli viene comunicato che qualcuno l'ha cancellata non si sa per quali motivi...

Un affresco affascinante, insomma, che ebbe molto successo anche tra i neofiti del genere quando fu pubblicato per la prima volta. Un potpourri di generi che spaziano dalla Space Opera, come detto, fino al cyberpunk, anzi potremmo dire che è un tentativo di fusione tra i due generi.

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Ma, come dicevamo, John C. Wright è autore prolifico e molti suoi cicli sono a tutt'oggi inediti in Italia. War of Dreaming e Chronicles of Chaos sono due cicli fantasy, mentre l'autore in questo anni è impegnato nella pubblicazione della serie Eschaton. Da citare che Wright a scritto un seguito a Non-A di A. E. van Vogt.

it.wikipedia.org/wiki/John_C._Wright
it.wikipedia.org/wiki/L%27et%C3%A0_dell%27oro_(Wright)

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