Urania 1606 riporta in edicola la Space Opera di Charles Scheffield

Urania


Urania maggio 1606

Urania di maggio, il n. 1606, è Un mondo per gli Artefici di Charles Sheffield. Dopo 17 anni torna in Italia il Ciclo dell'Heritage Universe (Ciclo dell'Eredità potremmo tradurre, o meglio Ciclo degli Artefici), grande affresco di Hard Sf sul futuro dell'umanità nel cosmo che si mischia alla Space Opera (da qui il titolo provocatorio)...


A dire il vero Urania era tornata a tradurre Sheffield nel 2004 con Sfere del Cielo (Urania n. 1483), ma si tratta di un romanzo stand alone.

La traduzione delle pubblicazioni di Sheffield in Italia allo stato attuale (pre-Urania 1606) è la seguente:

  • Urania:

Quake pianeta proibitopunto di convergenzaurania

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  •  Editrice Nord:


caccia a nimrodprogetto proteole guide dell'infinito


  •  Fanucci (due edizioni):


il pianeta del tesoro

Con la bibliografia completa (fonte Wikipedia):

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Charles Sheffield è stato (scompare prematuramente nel 2002) uno scienziato che non ha avuto paura di scrivere storie ambientate nel futuro, come spesso capita nella fantascienza.

Questa caratteristica propria soprattutto di autori inglesi e americani (anche trapiantati) mi ha sempre colpito: in Italia la tendenza è quella di sfottere uno studioso, figuriamoci uno che si mette a scrivere storie...
Ritorniamo a Sheffield. Un mondo per gli Artefici (Divergence) è il secondo volume del Ciclo dell'Heritage, come dicevamo, composto nella sua interezza da cinque libri scritti tra il 1990 e il 2002 e, per ora, tradotto in italiano solo in tre casi: il primo, il secondo (Urania 1606, appunto) e il quarto, giusto per facilitarci la vita, visto che già dobbiamo andare a leggerci libri in inglese per completare le nostre letture o a spulciare i mercatini dell'usato...

Otherwise... L'affresco descritto da Sheffield è imponente e, possiamo dire, non ha paura di strizzare l'occhio alla Space Opera da me tanto amata e da tutti denigrata!

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La mappa dell'Heritage Universe
allegata a Punto di Convergenza

Siamo in un futuro remoto e l'umanità si è sparsa nel nostro braccio della spirale galattica grazie alla scoperta della rete Bose. Le entità politiche principali sono la Quarta Alleanza (la Terra sta qui), la Federazione Cecropica o Cecropiana e la Comunità Zardalu, con relativi stati e staterelli cuscinetto. La storia si incentra sulla presenza nella Nostra Galassia dei resti di una civiltà evoluta e scomparsa milioni di anni addietro e su chi li studia. La mappa qui sopra evidenzia, appunto, questi Artefatti ciclopici.

divergence

Lo studio di tali resti si rivelerà molto più arduo del previsto: per esempio sono protetti da una sorta di rete di difensori automatici che vengono descritti come dodecaedri di ca. 50 metri, detti Phage, nome preso a prestito dal mondo microscopico, come molte specie invece hanno nomi simili a insetti.
Leggere Sheffield, per quanto mi riguarda, si sta dimostrando molto avvincente e la sua scrittura è molto scorrevole.

Concludo menzionando un altro ciclo degno di nota dell'autore, la cosiddetta trilogia di Cold as Ice [link] di grande successo all'estero e della quale è stato tradotto il primo volume (Le lune fredde) che racconta di un conflitto tutto interno al Sistema Solare che ricorda molto da vicino il recente ciclo di Leviathan Wakes.

Con mio grande rammarico e stupore Sheffield non viene citato nella Guida alla letteratura di fantascienza di Bordoni [link].